CronacaTraffico illecito di rifiuti tra Italia e Tunisia, ai domiciliari un funzionario della Regione Campania

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Traffico illecito di rifiuti tra Italia e Tunisia, ai domiciliari un funzionario della Regione Campania

Operazione della Dia e Noe. Tale traffico, organizzato attraverso un intricato sistema di intermediari e società di intermediazione, ha visto anche la complicità di imprenditori e titolari di aziende di trattamento-recupero.

Inserito da (PNo Editorial Board), venerdì 1 marzo 2024 08:36:04

Un nuovo scandalo ha scosso la Regione Campania, con un alto funzionario ora agli arresti domiciliari in relazione a un illecito traffico di rifiuti verso la Tunisia. L'inchiesta della Procura distrettuale antimafia di Potenza ha rivelato un intricato schema di violazioni ambientali e collusioni tra pubblici ufficiali e imprenditori, che ha avuto come tragico esito l'incendio di migliaia di tonnellate di rifiuti o il loro abbandono nel Nord Africa.

Secondo le indagini, nel 2020 sono state spedite illegalmente in Tunisia ben 7.891 tonnellate di rifiuti, stipate in 70 container. Il funzionario della Regione Campania coinvolto è stato accusato di "omissioni e condotte ritenute, a livello di gravità indiziaria, un consapevole contributo all'illecito traffico di rifiuti". Tale traffico, organizzato attraverso un intricato sistema di intermediari e società di intermediazione, ha visto anche la complicità di imprenditori e titolari di aziende di trattamento-recupero.

I reati ipotizzati spaziano dal traffico illecito di rifiuti alla gestione illecita degli stessi, dalla fittizia intermediazione di beni alla frode nelle pubbliche forniture. Inoltre, si è scoperto che il trasferimento dei rifiuti verso la Tunisia si è basato su un contratto firmato nel 2019, coinvolgendo società italiane e tunisine, con la complicità di due ditte di intermediazione.

La situazione è emersa grazie a un reportage di un'emittente televisiva tunisina, che ha innescato un'inchiesta sulle attività illegali. In seguito, i Carabinieri italiani hanno scoperto il complesso sistema che ha reso possibile questo traffico illecito, compreso il ruolo di due funzionari della Regione Campania che hanno concesso le autorizzazioni per il trasporto dei rifiuti.

Il governatore della Regione Campania, Vincenzo De Luca, e il suo vice, Bonavitacola, si trovano ora sotto il fuoco delle critiche. Il senatore salernitano Antonio Iannone ha dichiarato che De Luca dovrebbe concentrarsi sulla gestione della regione anziché su polemiche politiche e attacchi ai membri del governo: «La Regione Campania è coinvolta in un traffico illecito di rifiuti verso la Tunisia reso possibile dalla concessione di due autorizzazioni rilasciate da un ufficio di Salerno della stessa Regione. Il governatore De Luca e il suo vice Bonavitacola cosa dicono a riguardo? Intrighi e traffici nella gestione dell'immondizia che gettano ulteriore fango sulla Regione Campania e aprono alla necessità da parte di chi amministra l'Ente di vederci chiaro sulla questione, semmai considerando l'eventualità di far rivedere le altre autorizzazioni rilasciate dai funzionari indagati. Insomma, De Luca farebbe meglio a fare il governatore a tempo pieno - ancora per il poco tempo che gli resta dal momento che si avvicina il fine mandato - piuttosto che continuare a fare indecorosi show su web e in tv al solo fine di attaccare la Meloni o altri membri del Governo per nascondere tutti i fallimenti di nove anni di inutile governatorato».

"Molti aspetti da chiarire ma facciamo i complimenti alle forze dell'ordine per il lavoro svolto". Così Aurelio Tommasetti, consigliere regionale della Campania della Lega, che ricorda: "Più volte siamo intervenuti sui materiali rimpatriati dalla Tunisia e stoccati per lungo tempo a Persano, con diverse ordinanze di proroga della Provincia di Salerno. Il fenomeno ora oggetto dell'inchiesta è una piaga per un territorio come quello campano dove lo smaltimento dei rifiuti diventa spesso un affare, a tinte fosche e dai guadagni assicurati. Condotte gravissime che si consumano sulla pelle dei cittadini. Non commentiamo le misure cautelari e siamo come al solito garantisti. In ogni caso attendiamo chiarezza sulle condotte illecite evidenziate dalla magistratura".

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