CronacaCava de’ Tirreni: cittadini in piazza per la riapertura di Ginecologia
Inserito da (redazionelda), giovedì 22 dicembre 2016 17:55:19
La chiusura dei reparti di Ginecologia e Ostetricia a Cava e a Marcato San Severino non ha generato nessun potenziamento di Nocera o Salerno. Infatti, spiega la nota inviata dal Comitato agli organi di stampa, «a Nocera è raro trovare un posto libero mentre a Salerno diventa difficile per le donne partorire e dopo poche ore allattare il proprio figlio nel nido, distante sette piani dalle proprie stanze».
Il corteo, partito da Piazza Lentini, dopo un'assemblea pubblica in Piazza Duomo, ha raggiunto l'Ospedale. Raggiunto il reparto di Ginecologia e Ostetricia, ha attaccato alla porta un manifesto. "Il popolo cavese continua la battaglia per la riapertura del reparto", recita. Quindi è stato chiesto un immediato confronto col Direttore Generale del Ruggi Nicola Cantone, che «si è limitato a rispondere che non avrebbe il numero adatto dei lavoratori per aprire il nostro reparto e che "per Cava si è fatto il massimo", che "in futuro si vedrà per un'eventuale sperimentazione della casa del parto"».
«È chiaro che l'idea di sanità pubblica che hanno in testa il Governatore De Luca e il Governo nazionale a guida Partito Democratico - continua il testo - vede un progressivo smantellamento dell'assistenza sanitaria pubblica a beneficio del privato e del privato convenzionato. Il settore privato convenzionato, infatti, apre alla classe politica regionale e locale la possibilità di creare enormi clientele elettorali (basta ascoltare le ultime registrazioni dei discorsi di De Luca prima del voto del 4 Dicembre) e di aprire ad un modo completamente diverso di fare sanità, completamente slegato dagli standard sanitari e lavorativi cui invece il settore pubblico resta legato e che da sempre sono per noi stati sinonimo di garanzia».
«Grande assente di oggi l'amministrazione comunale cavese che, come sempre, prova a mimetizzarsi tra l'"abbiamo fatto il massimo" e il "di più non si poteva" dimenticandosi completamente della forza collettiva di un popolo che dovrebbero rappresentare e che, mobilitandosi, può ottenere molte più vittorie di quelle che loro realmente immaginano. Oggi è un altro passo avanti. Noi non ci fermiamo. Riaprite Ginecologia», chiosa il Comitato.