AttualitàVirgo Fidelis, Carabinieri Amalfi: «Ricompensa a nostro lavoro il "grazie" dalle persone che aiutiamo»

Virgo Fidelis, Carabinieri Amalfi: «Ricompensa a nostro lavoro il "grazie" dalle persone che aiutiamo»

Inserito da (redazionelda), martedì 21 novembre 2017 15:56:04

Si è celebrata stamani, nella chiesa di San Luca, a Praiano, la Santa Messa in onore della "Virgo Fidelis", patrona dell'Arma dei Carabinieri, in occasione del 76esimo anniversario della Battaglia di Culqualber e della "Giornata dell'Orfano".
Alla presenza del comandante della Compagnia dei Carabinieri di Amalfi, Roberto Martina, dei responsabili dei Nuclei Operativo e Radiomobile, dei comandanti di stazione e di tutti i Militari della compagnia, a i Carabinieri in congedo e di autorità civili e militari locali, la funzione religiosa è stata officiata dal parroco donGiulio Caldiero con il parroco di Ravello Don Nello Russo. Al termine della Santa Messa, a cui hanno preso parte anche le scolaresche di Praiano oltre ai rappresentanti di diversi altri corpi militari e di volontariato operanti in Costa d'Amalfi, ai sindaci, con in testa il padrone di casa Giovanni Di Martino e i delegati dei comuni costieri che hanno gremito l'edificio sacro.

Prima del "congedo" la lettura della preghiera del Carabiniere, i saluti del sindaco di Praiano, presidente della Conferenza dei Sindaci della Costa d'Amalfi, sicuro che «se la Costiera è un luogo sicuro lo si deve all'azione, condotta con discrezione, delle Forze dell'Ordine».

 

Nel suo saluto il capitano Martina, rivolgendosi in special modo alle giovani generazioni, ha rimarcato l'importanza di questa ricorrenza: «Per noi questa non è una data come tutte le altre - ha esordito - e non è nemmeno una giornata di riposo perché i servizi vanno avanti comunque. Mentre siamo qui a celebrare la nostra Santa Patrona ci sono i miei uomini che stanno lavorando. L'accoglienza della parrocchia di San Luca è stata eccezionale».

«I Carabinieri sono la parte buona del nostro Paese» afferma Martina, con un linguaggio semplice, comprensibile e convincente, rivolgendosi alle mamme, invitandole a incutere nei loro figli fiducia nella divisa dell'Arma che non deve essere considerata soltanto un deterrente.

«Noi giuriamo fedeltà alla Patria, alla Repubblica, ma in realtà la fedeltà la giuriamo ai cittadini, perché la Patria la Repubblica, Le Istituzioni non sono altro che formate dai cittadini, dal più piccolo al più grande. E noi giuriamo fedeltà anche per quelli che ci vedono come "i cattivi", noi non facciamo differenze. Vi assicuro che non è semplice perché le aspettative nei confronti dell'arma sono sempre altissime perché la gente si aspetta sempre tanto dai Carabinieri».

Il comandante snocciola qualche dato dell'attività svolta dall'inizio dell'anno: 35 arresti e circa duecento persone denunciate per diversi reati. Due le operazioni a cui tiene maggiormente: la "Settimo Comandamento" che nel luglio scorso portò all'arresto della banda che per sedici anni aveva svaligiato le chiese e alcune abitazioni della Costiera e i fermi e gli arresti di diverse persone del napoletano autrici di truffe agli anziani della Costiera.

 

«Sono felice che siano oggi presenti qui con noi il signor Luca e la signora Concetta (proprio di Praiano ndr) le vittime di un raggiro e grazie alle quali abbiamo arrestato i truffatori. In quell' occasione è stato prezioso il loro aiuto, quello del oro nipote Daniele per prenderli, ma poi ne è nata un'amicizia, un rapporto d'affetto. Questo è il bello di fare questo mestiere, cioè avere a che fare con delle persone che puoi aiutare e che ti dicono grazie perché come dico ai miei uomini il nostro guadagno, oltre allo stipendio che arriva sì, sicuro a fine mese, il nostro guadagno più grande è quanto ci sentiamo dire grazie dalle persone che aiutiamo. E' quella la nostra fonte di motivazione e ci riempie il cuore. Sappiamo che svolgiamo un mestiere difficile, per cui ci vuole coraggio, anche in una zona così tranquilla non è detto che non ci siano pericoli».

Il capitano strappa l'applauso più vero della platea quando afferma: «Non so se sono un buon allenatore ma sono sicuro di avere ottimi giocatori, sono loro che scendono in campo, che sono di pattuglia, che vi accolgono nelle caserme, ed è a loro che voglio dire grazie, di loro sono sempre orgoglioso».

E rivolgendosi al pubblico, a conclusione del suo intervento dice: «E' vero voi avete bisogno di noi ma anche noi di voi, della vostra stima della vostra fiducia e della vostra vicinanza come quella che ci avete dimostrato oggi».

 

La bella mattinata si è chiusa con il canto, da parte dei bambini, dell'inno dell'Arma e le foto di rito, in un clima gioviale e di entusiasmo, sul piazzale antistante la chiesa.

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