AttualitàTramonti come albergo diffuso: un modello in TV / GUARDA
Inserito da Maria Abate (admin), sabato 16 gennaio 2016 00:08:05
In collegamento con gli studi del Tg Giancarlo dall'Ara, presidente dell'Associazione nazionale Alberghi diffusi, e Antonio Mocciola, scrittore e giornalista, che discutevano sull'argomento intervistati dalla conduttrice. Quindi il servizio, che mostra uno spaccato del vivere quotidiano, proprio quello che i turisti che sceglieranno gli alberghi diffusi nascenti a Tramonti potranno toccare con mano.
«In quella zona, come potete vedere, - spiega Nicola Giordano, rappresentante del gruppo con la passione per la sentieristica Giovani per Tramonti, indicando all'inviata Eugenia Nante il caseggiato che si scorge dal corso interno di Pietre, - nasceranno alcune camere, ben collegate al bar nel quale i turisti potranno chiedere informazioni, acquistare i biglietti per spostarsi con i mezzi pubblici, giocare a scopone con gli avventori».
L'idea è quella di realizzare tredici alberghi diffusi sul territorio di Tramonti, che abbiano ciascuno il nome di una frazione. Un espediente, insomma, che mira a inserire il turista nell'ambiente circostante senza intermediazioni e, contemporaneamente, al rilancio dell'economia locale. E quindi le telecamere di TG3 si soffermano sulle mani sapienti dei maestri caseari, depositari di un mestiere tra quelli trainanti del sistema produttivo di Tramonti, e su quelle di Pietro Apicella, pizzaiolo e titolare del Bar Apicella nella frazione di Polvica, che - impasto alla mano - dice alle telecamere che «la pizza va accarezzata come le belle donne».
«I turisti che sceglieranno gli alberghi diffusi di Tramonti non saranno gli stessi che si dirigono ad Amalfi o a Positano, - commenta, al termine del servizio, Antonio Mocciola - ma è bene promuovere anche questo tipo di turismo». Un turismo che ha costi certamente inferiori rispetto a quello tradizionale, non solo per i visitatori, ma anche per coloro che decidono di aprire questo tipo di strutture ricettive. Ci tiene a specificarlo Gennaro Pisacane, presidente dell'Associazione Albergatori di Amalfi, che sottolinea la relativa esiguità degli investimenti, perché «si tratta di mettere in rete ciò che già esiste».