AttualitàQuando l’uso sbagliato di Facebook causa la depressione

Quando l’uso sbagliato di Facebook causa la depressione

Studi intrapresi dall’Università del Missouri dimostrano che l’approccio sbagliato a Facebook può portare, nei casi estremi, anche alla depressione

Inserito da (redazionelda), giovedì 2 aprile 2015 10:19:17

Approcciarsi a Facebook con la volontà di "spiare" cosa fa o non fa una determinata persona può condurre a invidia e, nei casi più estremi, alla depressione. Lo dimostra uno studio condotto su 700 studenti da esperti della Missouri School of Journalism, Università del Missouri.

Fra i ragazzi coinvolti nello studio che utilizzavano Facebook monitorando le bacheche, con l'intento di confrontarsi in continuazione e porsi in competizione con gli altri, i ricercatori hanno riscontrato una maggiore frequenza di segnali e sintomi di depressione.

«Facebook può essere un'attività divertente e salutare se usato per rimanere in contatto con amici e parenti e aggiornarsi sulle loro vite - ha spiegato Margaret Duffy, docente di comunicazione strategica all'ateneo statunitense - ma se sfruttato per vedere come vanno le cose a un vecchio amico, se sta economicamente bene o vive un amore felice, allora questo può scatenare invidia e portare a sentimenti di depressione».

La consapevolezza è l'unica soluzione al problema.

«Gli utenti dovrebbero essere coscienti del fatto che una presentazione di sé positiva è uno degli elementi essenziali dei social media» afferma Edson Tandoc, dottore di ricerca della Scuola di Giornalismo della Missouri University,«c'è dunque da aspettarsi che molti utenti pubblichino solo contenuti di questo genere per raccontare le loro vite. Questa consapevolezza può aiutare a disinnescare l'invidia».

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