AttualitàL'uso scorretto del cellulare può causare il cancro: la sentenza del Tribunale di Ivrea
Inserito da (redazionelda), venerdì 21 aprile 2017 11:48:12
«Ero obbligato ad utilizzare sempre il cellulare per parlare con i collaboratori e per organizzare il lavoro - racconta l'uomo -. Per 15 anni ho fatto innumerevoli telefonate anche di venti e trenta minuti, a casa, in macchina. Poi ho iniziato ad avere la continua sensazione di orecchie tappate, di disturbi all'udito. E nel 2010 mi è stato diagnosticato il tumore. Ora non sento più nulla dall'orecchio destro perché mi è stato asportato il nervo acustico».
Però, nonostante l'utilizzo massivo degli smartphone e dei collegamenti wi-fi negli ambienti di vita e di lavoro, non esiste alcuna prova di un rapporto di causa ed effetto tra le radiazioni elettromagnetiche emesse dal cellulare e le malattie degenerative. «Nessun allarmismo, i rischi restano assolutamente remoti, ma vale il principio di precauzione», spiega Umberto Carbone, professore ordinario di Scienze tecniche e mediche applicate per la prevenzione all'Università Federico II. Se i primi esemplari di telefonino erano dannosi, con l'affinamento delle tecnologie il rischio è stato progressivamente ridotto: l'energia emessa dagli attuali modelli è decine di volte inferiore. Allo stesso tempo, però, è bene non farne un utilizzo intensivo. «Se una telefonata con la fidanzata - chiosa - dura un'ora non succede nulla. Se però tutti i giorni ho l'abitudine di trascorrere ore e ore al telefono cellulare senza utilizzare le cuffie e senza interruzione il rischio, sebbene remoto, aumenta».