AttualitàBalneari, per il 2024 ridotto il canone. Al vaglio ipotesi più concessioni per convincere l’UE

Italia, Europa, concessioni balneari

Balneari, per il 2024 ridotto il canone. Al vaglio ipotesi più concessioni per convincere l’UE

Attualmente, nonostante la procedura di infrazione dell’UE, la proroga delle concessioni termina il 31 dicembre 2024. Ad ogni modo, entro il prossimo 16 gennaio il governo Meloni dovrà fornire delle risposte alle osservazioni dell'Ue in materia di uso degli arenili

Inserito da (PNo Editorial Board), lunedì 8 gennaio 2024 09:47:46

Incrementare il numero di concessioni per le spiagge e rimettere in gara quelle attualmente esistenti, garantendo però una corsia preferenziale e forme di compensazione dei costi affrontati per gli investimenti agli attuali titolari. Questi sono gli orientamenti che il Governo intende seguire per i negoziati con la Commissione Europea, che insiste sull'urgente applicazione della direttiva Bolkestein nella normativa relativa alle coste italiane.

Attualmente, nonostante la procedura di infrazione dell'UE, la proroga delle concessioni termina il 31 dicembre 2024. Durante la prossima stagione, i balneari dovranno versare un canone ridotto del 4,5%: la decisione del ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti tiene conto dell'inflazione. L'anno precedente, invece, vi era stato un aumento del 25%, dovuto alle variazioni dell'indice Istat.

Ad ogni modo, entro il prossimo 16 gennaio il governo Meloni dovrà fornire delle risposte alle osservazioni dell'Ue in materia di uso degli arenili. Se le spiegazioni dell'Italia non dovessero convincere la Commissione europea, quest'ultima potrebbe deferire la nostra nazione alla Corte di Giustizia europea (con il rischio di relative sanzioni).

Nel frattempo, per applicare la direttiva Bolkestein, la scorsa estate il governo ha avviato un tavolo di lavoro per la mappatura delle spiagge, al fine di comprendere in che percentuale siano adibite a stabilimenti, attività ricreative e ristorazione. Al momento, secondo i dati, sarebbe utilizzato in concessione poco più del 30% delle coste italiane. La Bolkestein dice che le procedure di selezione vanno fatte solo qualora il numero di autorizzazioni disponibili per una determinata attività sia limitato per via della scarsità delle risorse naturali. L'Italia, dunque, vuole dimostrare che nel nostro Paese le spiagge non vadano messe a bando.

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