AttualitàAddio al maestro Georges Pretre, nel ’95 il suo Bolero incantò a Villa Rufolo

Addio al maestro Georges Pretre, nel ’95 il suo Bolero incantò a Villa Rufolo

Inserito da (redazionelda), giovedì 5 gennaio 2017 10:43:52

E' morto ieri, nella sua casa del sud della Francia, il celebre direttore d'orchestra Georges Pretre. Aveva 92 anni, 70 dei quali nella carriera musicale e ben 50 di sodalizio con i Wiener Symphoniker.

Nato il 14 agosto 1924 a Waiziers nel nord della Francia, il direttore d'orchestra ha continuato a dirigere quasi fino all'ultimo: sarebbe dovuto tornare sul podio per la Stagione Sinfonica del Teatro alla Scala il 13, 15 e 17 marzo 2017.
L'ultimo, trionfale concerto ha avuto luogo il 22 febbraio 2016. Georges Pretre, uno dei massimi direttori del nostro tempo, è legato alla Scala, ai suoi musicisti e al suo pubblico da un rapporto strettissimo cresciuto in 50 anni di attività insieme.

La sua bacchetta di certo non mancò a Ravello: diresse, sul palco del Belvedere di Villa Rufolo, l'Orchestre National de France nel luglio del 1995. Incantò col "Bolero" di Ravel.

Il sindaco di Ravello Salvatore Di Martino, ricorda così Georges Pretre: «Allora sindaco ebbi l'onore di ospitare nella mia città uno dei più grandi direttori d'orchestra al mondo; il suo ricordo è ancora vivo nella mia mente, come dimenticare l'eleganza e la grande energia nel dirigere la sua orchestra. Sembrava un tutt'uno con la musica e lo scenario magico del palco di Villa Rufolo. Il suo gesto incantò il pubblico e capii subito di trovarmi di fronte ad un'icona del podio e della musica classica e lirica. Sono onorato di annoverarlo tra i grandi musicisti che hanno dato lustro alla nostra cittadina».

Georges Pretre soggiornò all'hotel Caruso lasciando l'autografo sul libro degli ospiti illustri gelosamente custodito dal direttore Gino Caruso.

«Una persona squisita, amichevole, in cerca di tranquillità che qui trascorse, da solo, alcuni giorni - ci racconta Caruso - Mi confidò che durante ogni concerto aveva con sé un'immagine della Madonna che pregava prima di salire sul podio. Tornò privatamente anche in un'altra occasione. Rimase incantato dalla bellezza di Ravello e dalla garanzia di totale privacy».

 

Galleria Fotografica