SportSalernitana, molto più di una succursale: il sogno della A

Salernitana, molto più di una succursale: il sogno della A

Lotito ha creato la pista di decollo, l'aereo è pronto per alzarsi in volo: ma fino a dove?

Inserito da (redazionelda), giovedì 13 ottobre 2016 16:04:45

Una delle piazze più belle d'Italia e non parliamo solo di calcio, ovviamente. Una città che conta quasi 150 mila abitanti, una provincia tra le più estese d'Italia, con un stadio Arechi capace di contenere ben 40mila spettatori fino a pochissimi anni fa, ridotti con la riforma dei nuovi stadi voluti dalla Lega. Ciò nonostante è saldamente sul podio degli impianti più capienti della cadetteria, con Bari e Verona.

Una sola partecipazione in Serie A, nella stagione 1998/99, erano i granata di Di Vaio: troppo poco per una Salerno che vive di calcio e vanta numeri tanto imponenti. Poi l'arrivo di Lotito in un mare di scetticismo, in tanti vedevano nell'avvocato romano il più classico degli affari utili per un tornaconto personale, magari utile per mandare qualche giocatore in esubero o giovane della Lazio nelle serie inferiori, sfruttare plusvalenza e affari meno "trasparenti" di cui purtroppo il calcio dalla Lega Pro in giù è saturo. Invece, a maggio 2015, la promozione in Serie B: segni tangibili di un progetto ambizioso e vincente, che potrebbe non fermarsi qui.

Uno stadio che è lo specchio degli impianti italiani: tra i migliori per capienza media in Europa dopo la Germania, dato però inversamente proporzionale con la media di spettatori stagionale, la più bassa fra i top campionati europei, come emerge da uno studio settoriale compiuto da Bwin. Problemi frequenti anche presso l'Arechi, dove fra posti non omologati, lavori in corso e settori inagibili spesso si è offerta l'immagine di un enorme impianto semi-deserto. Allo stesso modo per quanto concerne la percentuale di match che hanno fatto registrare il tutto esaurito, nemmeno l'ultimo derby col Benevento ha fatto registrare una capienza all'altezza.

Sul mercato la società di Lotito ha operato piuttosto bene, con un bilancio di appena 500 mila euro di passivo: 800 mila versati per il riscatto dal Catania del forte centrale Odjer, mentre sono 300 mila gli euro incassati dalla cessione del difensore Empereur al Foggia. Per il resto tutte operazioni in entrata ed uscita che hanno coinvolto giocatori svincolati o a fine prestito. Una tendenza di bilancio piuttosto in linea con quello che il campionato italiano ha dimostrato di intraprendere come percorso nell'ultimo biennio, con sempre più società in pari o addirittura in guadagno, con maggiore attenzione verso i vivai ma soprattutto le finanze.

Lotito ha recentemente dichiarato di ritenere Salerno tutt'altro che una succursale della ben più prestigiosa Lazio, che vi sono ambizioni valide e che per i granata ha persino rinunciato ad incarichi federali. Ciò nonostante, per coltivare e concretizzare tali sogni di gloria il numero uno della Salernitana sarebbe costretto a fare i conti con l'impossibilità di essere a capo di due società appartenenti alla medesima categoria.

Lo scorso anno la salvezza è giunta sul filo di lana, con la vittoria nei playout contro la matricola Lanciano. Quest'anno l'avvio è stato altrettanto difficile, ma in casa il rendimento è salito trovando il culmine nell'ultima vittoria casalinga, nel derby campano contro il Benevento. Per questa stagione la squadra granata sembra ancora acerba per sperare in un piazzamento playoff ma i primi segnali sono molto positivi. In questo Sannino è garanzia. Nella follia del campionato di B nulla è precluso, soprattutto ad una piazza calda e numerosa come quella salernitana.

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