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Tu sei qui: SezioniStoria e StoriePositano, la leggenda dello sbarco dei Saraceni a Ferragosto
Scritto da (redazionelda), lunedì 13 agosto 2018 12:03:34
Ultimo aggiornamento lunedì 13 agosto 2018 16:36:10
Nel Medioevo, in un periodo oscuro della storia di Positano e della quale, oggi, poco o nulla sappiamo, un'antica tavola raffigurante una Madonna Bizantina giunse sul litorale. Da chi e quando vi fu portata, non è chiaro. Ma intorno a questo quadro, che ancora intatto si conserva nella chiesa del paese, fiorì la leggenda di Positano. Una credenza religiosa che la fede dei Padri ha mantenuto sempre viva, e il cui ricordo ha, tuttora, il potere magico d'infiammare e conquistare l'animo dei positanesi.
Secondo la leggenda, nella notte del 14 agosto una banda di pirati saraceni sbarcò sulla Spiaggia Grande di Positano. Dopo aver messo a ferro e fuoco il paese con una serie di razzie e violenze, i predoni trafugarono l'immagine sacra del quadro della Madonna nera, un'icona bizantina del XII secolo. Erano quasi al largo quando scoppiò una furibonda tempesta. Tra l'ululato del vento e i muggiti del mare in tempesta si udì la voce della Vergine che chiedeva di essere lasciata a terra: "Posa, Posa!". Da qui nacque poi il nome di Positano. I marinai obbedirono e, convertitisi alla fede cristiana, riuscirono a dirigere il veliero verso l'insenatura dove la Madonna venne sbarcata. Nel luogo in cui fu ritrovata la sacra immagine, fu edificata una chiesa in onore della Vergine e attorno vi sorse il paese.
Nei secoli questo mito si è perpetrato nella memoria popolare, con celebrazioni religiose e spettacolari fuochi pirotecnici. Centinaia le barche e i panfili che arrivavano ogni anno nella piccola baia da tutte le località della Costiera Amalfitana e dalla Costa Sorrentina, da Castellammare a Sorrento, da Salerno ad Amalfi, per ammirarli dal mare mentre si innalzano nel cielo a mezzanotte, ripiegandosi poi nei riflessi delle onde.
Su ogni terrazza e balcone si creavano nugoli di persone per assistere allo spettacolo di luci e colori di una festa che mescola riti sacri e profani, antiche credenze (come quella delle pietre bucate raccolte dopo il passaggio della Madonna a cui si attribuiscono poteri taumaturgici), suoni e danze popolari e una spettacolare rievocazione storica: circa quattrocento attori e figuranti con caratteristici costumi mettevano in scena lo sbarco dei saraceni e l'intervento miracoloso della Madonna, quindi il finto incendio del paese e il rapimento delle vergini. Infine, ci si recava in spiaggia fino a tardi per mangiare pane e melone, nella più classica tradizione positanese.
Da anni, ormai, questo antico evento, divenuto una manifestazione di grande richiamo turistico, non si svolge più, con rammarico di quanti la ricordano come un momento celebrativo, non soltanto religioso, ma anche un legame dei Positanesi con la loro storia e le tradizioni di un tempo antico, tanto per chi ha memoria di quando negli anni '50 e '60 la rievocazione era un grande richiamo turistico, quanto delle nuove generazioni che questi fastosi legami tra sacro e profano sanno poco o nulla. Restano soltanto i fuochi d'artificio, che per una notte rendono la "città verticale" ancora più affascinante.
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