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Tu sei qui: SezioniStoria e StorieL’estate torna sempre, proprio come tanti anni fa
Scritto da (redazionelda), sabato 24 giugno 2017 18:46:52
Ultimo aggiornamento sabato 24 giugno 2017 18:46:52
di Antonio Schiavo
Uno dice: "I casi della vita": l'altro giorno avevo appena finito di guardare un vecchio filmino in Super 8 con le sue sequenze a scatti e semi-rallentate. Riprendeva noi bambini ravellesi che giocavamo in Piazza Vescovado in una sera d'estate.
Qualche ora dopo mi capitò di scoprire su Facebook un filmato semiprofessionale in HD di altri bambini che, alcuni giorni prima, ballavano felici nella stessa piazza.
Non sembravano passati cinquant'anni: gli stessi sorrisi, la stessa gioia di stare insieme, un sole uguale che andava a dormire dietro le montagne di Scala e che delineava l'ultima scia incuneandosi tra i pini.
Chissà se nella mente delle persone si attiva, alla stregua del prodotto dei più bravi viedomakers, un time-lapse dei ricordi e delle immagini dei tempi andati, accodate a quelle attuali.
Io credo di sì perché quei bambini che si esibivano in uno stupefacente flash mob mi è sembrato di vederli, quasi contemporaneamente, riconoscendoli mentre si nascondevano per non essere "allisciati" dal compagno cercatore o tentando di "affogarlo" per salvare tutti gli altri.
Oppure, appoggiati al muro perimetrale del sagrato della Cattedrale a formare il trenino di "scarichetto" e nella stessa sera a tentare il "calcetto" o la "scurnacchiata" nel complessissimo gioco de " ‘a luna e ‘o sole".
Li ho scoperti ancora protagonisti di rincorse e botte da orbi quando qualcuno indovinava il frutto segreto di "lu pero" o di papà Girolamo che usciva con la sua caterva di figli.
E perché non calciatori sudati e "cazzellosi" nelle estenuanti partite davanti alle porte di Barisano con palline di plastica rigida che, fino ad un minuto prima, erano state lo scrigno di un gelato Motta, Algida o Eldorado?
Infine, intenti a reclamare la formula magica "acconcio e tiro ‘a linea" in un match all'ultimo respiro a "fussetiello" con le tante biglie di vetro multicolore comprate da Mario Conte e che erano pure la disperazione delle mamme perché - portate tutte insieme- sfondavano le tasche dei pantaloncini corti.
Che dire: una vera e propria, fantastica miscela di immaginazione e suggestione, di memoria e sogno o, più semplicemente (vista l'età di chi scrive) un colpo di calore perché, come dice l'illustre filosofo contemporaneo Tiziano Ferro. "E' di nuovo tornata l'estate!"
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