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Tu sei qui: SezioniSanitàCastiglione perde pezzi: dopo radiologia anche reperibilità notturna del rianimatore
Scritto da (redazionelda), lunedì 30 maggio 2016 11:00:12
Ultimo aggiornamento lunedì 30 maggio 2016 18:57:49
(ANTEPRIMA) Altra brutta notizia per il presidio ospedaliero "Costa d'Amalfi". A partire dal 1° giugno sarà sospesa la reperibilità notturna del rianimatore. A disporlo il direttore sanitario dell'Azienda Ospedaliera e Universitaria San Giovanni di Dio e Ruggi d'Aragona di Salerno. Ora la situazione si complica davvero a Castiglione: alla mancanza del radiologo dalle 20 alle 8 si aggiungerà quella del rianimatore, figura rivelatasi indispensabile in innumerevoli casi in cui sono state salvate vite umane.
Un provvedimento inaspettato, in controtendenza con la bozza definitiva del Piano Regionale di Programmazione della Rete Ospedaliera sottoposta nei giorni scorsi al vaglio del ministro della Salute Beatrice Lorenzin per l'approvazione il plesso sanitario costiero potrebbe essere riconosciuto come ospedale con Pronto Soccorso e con ben venti (20) posti letto di medicina. Con Castiglione gli ospedali di Capri, Roccadapide e Agropoli, perché ubicati in zone che "rispondono a particolari esigenze territoriali, oro-geografiche, di comunicazione, di ciclicità assistenziale legata a fenomeni turistici, esigenze che esigono comunque una risposta assistenziale in emergenza/urgenza finalizzata ad una presa in carico del paziente".
"In tale sede - si legge dal Piano - viene garantita un'attività di pronto soccorso, con la conseguente disponibilità dei necessari servizi di supporto: l'accesso in urgenza/emergenza, l'osservazione, la stabilizzazione, la cura ove compatibile, o il trasferimento secondario ove necessario. Andranno qui predisposte, a cura delle ASL di appartenenza, modalità di presa in carico, procedure di assistenza e percorsi atti a garantire i trasferimenti in emergenza-urgenza".
E mentre tutta l'attenzione della politica locale è proiettata al riconoscimento delle struttura ad ospedale in zona disagiata, il piccolo presidio della Costiera Amalfitana perde pian piano pezzi importanti.
Già a conoscenza del provvedimento, il consigliere alla sanità del Comune di Ravello, Franco Lanzieri, si starebbe impegnando al fine impedire l'applicazione di questo ennesimo provvedimento che mortifica la Costa d'Amalfi e il diritto alla salute dei suoi cittadini.
AGGIORNAMENTI
«La reperibilità notturna di un medico rianimatore presso l'ospedale di Ravello c'è e resta operativa».
L'annuncio è di Franco Lanzieri, medico, consigliere comunale a Ravello, che giunge subito dopo la notizia della sospensione della reperibilità notturna del rianimatore presso il presidio ospedaliero della Costa d'Amalfi. Dietro front immediato, dunque, da parte della direzione sanitaria dell'Azienda Ospedaliera San Giovanni di Dio e Ruggi d'Aragona che aveva disposto l'ennesimo taglio a un servizio indispensabile.
«Il provvedimento è il risultato di un lavoro quotidiano, che da anni portiamo avanti in intesa con la Conferenza dei Sindaci della Costa d'Amalfi, da sempre uniti nel comune obiettivo di salvaguardare la salute di cittadini e visitatori - spiega Lanzieri, da anni in prima linea per la tutela del diritto alla sanità in Costiera Amalfitana - Abbiamo chiesto alla direzione sanitaria dell'Azienda Ospedaliera e Universitaria San Giovanni di Dio e Ruggi d'Aragona di Salerno di rivedere la decisione, ventilata nelle scorse ore, di revocare la sospensione della reperibilità di un secondo medico rianimatore, utile per non lasciare il presidio sguarnito, in caso trasporto di un ammalato intubato ad altro ospedale da parte del rianimatore operante al Costa d'Amalfi».
«Dopo avere scongiurato il pericolo che il Costa d'Amalfi venisse soppresso - conclude Lanzieri - privando un territorio così vasto e difficile dal punto di vista dei collegamenti e della logistica dell'unico presidio sanitario disponibile, questo episodio conferma l'attenzione quotidiana che dura da anni. Da pochi giorni, inoltre, abbiamo ottenuto la qualifica di ospedale, in deroga al piano regionale 2016. Intanto, la guardia deve essere sempre alta, e noi continueremo a batterci per difendere il nostro ospedale da ogni tentativo di ridimensionamento».
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