di Emiliano Amato
Saranno ancora i voti del Comune di Ravello a determinare l'elezione del presidente della Fondazione Ravello per il prossimo quadriennio. Lo sa bene Renato Brunetta, come lo sanno bene Secondo Amalfitano e il sindaco Paolo Vuilleumier. Se dal 2006 (cioè da quando Secondo Amalfitano non è più ufficialmente sindaco di Ravello) il Comune ha occupato un ruolo marginale all'interno dell'Ente che organizza il Festival di Ravello, da oggi, per Palazzo Tolla si potrebbero aprire nuovi scenari.
Il vento potrebbe di colpo cambiare con le elezioni regionali della prossima primavera che potrebbero stravolgere gli equilibri.
Dunque bisogna fare presto. Con i circa 8 milioni di euro di danaro pubblico portati in dote negli ultimi tre anni, Renato Brunetta cerca la riconferma con l'appoggio del governatore Stefano Cadoro che domani, venerdì 23 gennaio, ha convocato a palazzo Santa Lucia il presidente della Provincia di Salerno, Giuseppe Canfora e il sindaco di Ravello Paolo Vuilleumier per fare il punto della situazione per accertarsi che il nuovo Consiglio generale di indirizzo di sabato 24 sia una mera formalità. Brunetta può contare sui quattro voti della Regione, rappresentata dall'assessore regionale Caterina Miraglia, dal consigliere regionale Giuseppe De Mita, dall'artista Mimmo Paladino e dal magistrato Carlo Alemi.
La Provincia di Salerno di centrosinistra (rappresentata da Canfora e Antonio Bottiglieri) potrebbe non sostenere la candidatura dell'ex ministro. Quindi determinanti si riveleranno, ancora una volta, come nel 2012, i voti del Comune di Ravello. In quella occasione l'astensione dei tre rappresentanti Palazzo Tolla (Paolo Vuilleumier, Salvatore Di Martino e Paolo Imperato) decisero i giochi. Irrazionale più di tutte l'azione del sindaco Vuilleumier che solo qualche mese prima aveva conferito a Brunetta la cittadinanza onoraria.
Ma stavolta dal primo cittadino, dal maestro Gianpaolo Schiavo e dall'avvocato Lelio Della Pietra ci si attende il voto palese, decisivo anche per l'ultimo anno di amministrazione "Insieme per Ravello" in vista delle elezioni amministrative del 2016. Da sabato sera si capiranno tante cose.
Basterà una sola preferenza a favore di Brunetta (o due astensioni) da parte di Provincia o Comune per la conferma di dell'ex ministro alla guida della Fondazione Ravello per il prossimo quadriennio. Perché in realtà un nome alternativo non è stato proposto, magari potrebbe venir fuori dalla riunione di domani.
Non sappiamo se il Comune di Ravello, nella persona del Sindaco, abbia ottenuto le garanzie di centralità che aveva invocato da oltre un anno, né glielo chiediamo proprio alla vigilia del voto. Magari ce lo dirà lui a giochi fatti. Anche perché in questo momento si trova in mezzo a due fuochi: quello del Partito Democratico e quello di Secondo Amalfitano, il vero deus ex machina, col quale sembra aver ritrovato l'armonia del tempo migliore dopo gli ultimi tre anni e mezzo di turbolenze e incomprensioni.
Intanto, per buona pace di tutti Villa Episcopio, in un battito di ciglia è stata assegnata alla Fondazione Ravello senza tener conto del ruolo iniziale del Comune e presto bisognerà "consegnare" anche l'Auditorium. Perché i patti vanno rispettati.
Chissà dopo il Comune quanto potrà contare. Sta di fatto che oggi conta, eccome, con i suoi tre voti. E' una partita troppo importante, questa, per chi, grazie alla politica continua a sopravvivere e a comandare oltre la volontà popolare. A Ravello questa anomalia vegeta oramai da nove anni. Sarebbe l'occasione giusta per decretarne la fine.