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Tu sei qui: SezioniLettere al VescovadoSindaci: uno sforzo comune per una politica di coesione
Scritto da (ilvescovado), venerdì 27 maggio 2016 08:19:23
Ultimo aggiornamento venerdì 27 maggio 2016 16:26:54
di Raffaele Ferraioli*
Qualche giorno fa mi è capitato sottomano il volume di Ferruccio Ferrigni dall'interessante titolo "Il futuro dei territori antichi" e dall'altrettanto attuale sottotitolo "Problemi, prospettive e questioni di governance", edito dal Centro Universitario Europeo per i Beni Culturali di Ravello.
Una ricerca preziosa, uno studio approfondito, propedeutico al Piano di Gestione del sito UNESCO, che però rischia di trasformarsi in un ameno divertissement, essendo paradossalmente uno strumento di corretta gestione in assenza del gestore, in mancanza del Soggetto Responsabile della governance della cosiddetta dimensione intermedia.
Eppure questa pubblicazione non deve essere trascurata. Sarebbe, secondo me, un imperdonabile errore. Potremmo farne la prefazione condivisa per un Piano di Sviluppo socio-economico della nostra area. Uno strumento peraltro importantissimo e sicuramente insostituibile se vogliamo operare con una visione olistica nella nostra azione di governo sia pure locale.
Mi rendo perfettamente conto che non tutti avvertono questa esigenza, ma nessuno può negare che una pianificazione di "area vasta", dalla quale far scaturire programmi e progetti di sviluppo sia fondamentale per ottenere una crescita ordinata, che parta da una corretta "vision" e si trasformi in un'efficace "mission", tanto per usare il linguaggio degli esperti in materia.
Questa esigenza è resa ancora più impellente dalla possibilità di attingere per la soluzione dei nostri atavici problemi ai fondi europei, sui quali fa affidamento lo stesso governatore della Campania per il rilancio della nostra Regione.
La responsabilità di una corretta allocazione delle risorse disponibili dovrebbe "far tremare le vene e i polsi" soprattutto a noi Sindaci, che siamo chiamati a pianificare, programmare, progettare e gestire lo sviluppo delle nostre Comunità, con un approccio auspicabilmente sistemico, in modo da evitare l'ennesima distribuzione a pioggia dei finanziamenti.
Una responsabilità enorme la nostra, che ci obbliga a produrre uno sforzo comune per una politica di coesione, che superi gli sterili campanilismi e affronti le questioni con la consapevolezza che è necessario, nell'interesse di tutti:
- individuare le urgenze;
-selezionare le più opportune strategie di sviluppo;
- stabilire le priorità d'intervento;
- approntare i relativi progetti e candidarli al finanziamento in forma condivisa, unitaria, associata.
E' questa la scommessa da vincere, l'ostacolo più grande da superare. E' su questa intesa che ci giochiamo tutto, credetemi. Dobbiamo convergere su tale intesa nell'interesse generale del nostro territorio, essendo coscienti che la dimensione dei problemi, quanto meno di quelli più importanti, è ormai sovraccomunale, riconducibile alla cosiddetta "area vasta". Usciamo dalle angustie dei confini municipali, facciamo rete, creiamo sistema. Sono anni che lo diciamo ma non riusciamo a farlo. Proviamoci ancora, credendoci fino in fondo!
*sindaco di Furore
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