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Tu sei qui: SezioniLettere al VescovadoIl nuovo ‘monumento’ al belvedere di Civita
Scritto da (Redazione), lunedì 8 ottobre 2012 08:59:13
Ultimo aggiornamento mercoledì 10 ottobre 2012 08:13:49
Egregio Direttore,
non so se ce ne saranno altri, ma, spero proprio che la mia non sia una vox clamans in deserto, ma la reazione che ho avuto davanti al nuovo monumento eretto al belvedere di Torre di Civita a Ravello è passata dallo stupore all'incredulità. Si tratta dell'accesso carrabile costituito da due orrendi pilastri in cemento armato che, per completare il quadro d'autore, accoglieranno probabilmente uno di quei bei cancelli da caserma che di tanto in tanto sorgono e abbelliscono gli accessi privati sulle nostre strade.
Non conosco il titolare dell'impresa né il committente, non mi lascio, quindi,influenzare da alcun rapporto di amicizia o inimicizia, ma oggettivamente, a parere del sottoscritto, l'opera appare come uno schiaffo al paesaggio che viene offeso, molto spesso, anche pesantemente, da piccoli interventi, pur senza essere "ecomostri" che nel passato ci hanno portato negativamente all'attenzione del mondo.
Quel permesso a costruire rilasciato forse con disinvoltura è la dimostrazione come pur nella piena legittimità si possa arrecare un danno al bene comune. Chi può affermare di non aver mai visto turisti approfittare del rosso al semaforo per cogliere la inaspettata opportunità di rubare con un veloce scatto uno spicchio di paesaggio costiero di straordinaria bellezza, immortalarlo e portarlo nel mondo.
Mi sarei aspettato un maggiore approfondimento sulla valutazione di impatto ambientale ed una più spiccata sensibilità ai valori culturali, ambientali e paesaggistici, soprattutto a Ravello. Ripetiamoci, perché Ravello è patrimonio dell'Unesco, perché Ravello è città d'arte, perché Ravello è città della musica, perché a Ravello esiste una Associazione che si chiama Ravello Nostra, perché Ravello è sede del Centro Europeo per i Beni Culturali della Fondazione di Ravello.
Ricciotti Mansi
Scala
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