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Tu sei qui: SezioniLettere al VescovadoGuardando il cielo, una stella in più
Scritto da (Redazione), giovedì 4 ottobre 2012 01:56:20
Ultimo aggiornamento martedì 9 ottobre 2012 16:35:26
di Salvatore Ulisse Di Palma* - Non riuscirò mai a capacitarmi.
Non troverò mai scuse plausibili perché possa farmi una ragione di una tragedia vissuta in prima persona nell'espletamento della mia funzione medica.
Non si può morire a soli 18 anni !
Non si può lasciare un mondo d'affetti così all'improvviso.
Parlare di vuoto incolmabile può apparire retorica e, in certi momenti, sia pure il minimo pensiero ( della retorica ), offende il sentire comune, il dolore che l'intera Costa d'Amalfi sta vivendo.
E' una nostra figlia che ci ha lasciati.
E' una ferita difficilmente sanabile.
Ho i fotogrammi di quei tristissimi, convulsi, amari momenti vissuti al pronto soccorso del presidio ospedaliero di Castiglione di Ravello .
Ho cercato una spiegazione e, pur facendo riferimento a quel poco o tanto che conosco, una risposta non riesco a darmela.
Conosco sorella morte.
Sono abituato, per professione, ad ingaggiare con lei più e più volte un'impari lotta.
Talvolta si vince ma, talora, come nel caso, si è costretti a gettare la spugna ed a chiedersi soltanto come e perché l'accaduto , purtroppo, diventi un dato statistico.
L'impotenza è dell'uomo.
Tutto il resto appartiene all'Onnipotente e qui, bisognerebbe invocare la fede e, nella fede, trovare l'unica strada che potrebbe salvare, i genitori, i familiari, gli amici e la comunità tutta.
E' di Menandro l'abusata e l'abusato " muore giovane colui che è caro al cielo".
Non è dato a noi capire la portata di siffatte parole come è difficile per cercare ragione ringraziare con Sant'Agostino la gioia di averci dato, anche per poco tempo, un congiunto, un amico, un familiare.
Parole di circostanza sarebbero inutili e vane.
Resta il silenzio che ci deve far pensare, la preghiera, per chi crede, che può essere il tentativo per lenire un dolore così forte.
Sono un medico ma, soprattutto un padre e, come ogni genitore della nostra comunità, porterò sempre con me il ricordo di Angela ma, soprattutto, il dolore per la sua prematura dipartita.
Guardando il cielo stasera, l'ho trovato più bello, più ricco.
C'è , in alto, una nuova stella, una stella più splendente, più forte, la cui luce illumina il cammino soprattutto di mamma Paola e, per quello che conta, se può contare, l'abbraccio forte di tanti amici e conoscenti.
Il silenzio che regnerà sovrano sarà il provato sentimento di partecipazione sentita e corale di un'intera comunità.
*medico
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