Questo sito o gli strumenti terzi da questo utilizzati si avvalgono di cookie necessari al funzionamento ed utili alle finalità illustrate nella cookie policy. Se vuoi saperne di più o negare il consenso a tutti o ad alcuni cookie, consulta la cookie policy. Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie.
Tu sei qui: SezioniLettere al VescovadoAvete letto Scurati?
Scritto da (Redazione), sabato 1 settembre 2012 11:01:14
Ultimo aggiornamento giovedì 20 settembre 2012 15:05:52
di Salvatore Sorrentino - Io, ravellese di origine e di nascita, mi vergogno.
Io, ravellese di crescita e di residenza, mi vergogno.
Io, ravellese di impegno civile e sociale, mi vergogno.
Sì, mi vergogno alla lettura dell'articolo del prof. Antonio Scurati, scrittore di grande fama e di superiore intelligenza.
Egli, sebbene sia vissuto parecchio a Ravello e i genitori, in particolare la madre, vivano buona parte della loro vita nella nostra città, è pur sempre un forestiero.
Possibile, allora mi chiedo, che un forestiero debba amare, più di noi ravellesi, la nostra costiera? Possibile che egli debba sentire più di noi il dolore, lo strazio, per la distruzione del nostro straordinario ambiente, e da parte nostra? Sì, da parte nostra, perché sono nostri conterranei i beceri piromani che, per una stupida gelosia o per un miserevole interesse o, ancor peggio, per uno schifoso "sfizio", distruggono un patrimonio inestimabile, oltretutto danneggiando molto gravemente la nostra stessa economia.
Una frase mi ha molto colpito, nell'articolo di Scurati:
"Quel puzzo di roghi in tempo di pace l'ho avuto nelle narici fin da bambino, estate dopo estate, anno dopo anno, scandito sul calendario della mia esistenza di uomo con la cadenza infallibile del fatalismo sacrilego: prima viene la festa del Santo e poi, immancabilmente, l'incendio dei boschi".
Voglio mantenermi terra terra nel mio ragionare, anche perché non ho le capacità descrittive di Scurati. Voglio chiedere a questi delinquenti, perché tali sono, ma pur sempre uomini, dotati di intelligenza:
Vi rendete conto dei danni che arrecate alla salute dei vostri figli, i quali devono respirare i fumi provocati dai vostri incendi e mangiare la cenere che si deposita sui frutti dei vostri campi?
Vi rendete conto che anche voi vivete del prodotto, non solo diretto, ma soprattutto indiretto, del paesaggio che distruggete? Chi direttamente, chi indirettamente; chi sul posto, chi vicino e chi pure un po' lontano, tutti viviamo dei vantaggi offerti dalla bellezza di questa nostra terra.
Vi rendete conto dei danni che procurate per il mancato introito alle casse delle varie famiglie danneggiate o soprattutto a quelle degli enti pubblici, che spenderebbero quei soldi a favore dell'intera economia del paese e in opere pubbliche?
Vi rendete conto di quanto spende lo Stato e la Regione per lo spegnimento degli incendi da voi provocati? Un mare enorme di danaro. A favore di chi si spenderebbero quei soldi?
Vi rendete conto dei danni alla funzione idraulica del territorio e alle conseguenti frane che mettono a rischio interi paesi (leggete Atrani)? E di quanto si spende per risistemare paesi, e terreni, e montagne?
Vi rendete conto del danno derivato dalla perdita di valore del materiale legnoso, del quale, molto spesso, voi stessi vivete?
Vi rendete conto della perdita di tutti i prodotti non legnosi (erbe per il pascolo, funghi e frutti del bosco)? Non vivete anche di questi?
Vi rendete conto del danno agli animali che vivono e che, quindi, muoiono nei boschi?
Vi rendete conto dell'odio che seminate in noi contro di voi, e delle possibili conseguenze di quest'odio?
Vi rendete conto che potrete rischiare di ricevere pan per focaccia, con tanti altri danni alla collettività?
Infine, vi rendete conto che noi vi conosciamo?
Cara lettrice, caro lettore, mi viene meno la penna, non riesco a dire di più, io non so esprimere il dolore e lo strazio, come il prof. Scurati. Per favore, leggi il suo articolo, per intero, e fallo leggere a parenti, ad amici e conoscenti: qualcosa ci guadagneremo.
Ad Antonio Scurati, un grazie, semplice ma sentito.
Se sei arrivato fino a qui sei una delle tante persone che ogni giorno leggono senza limitazioni le nostre notizie perché offriamo a tutti la possibilità di accesso gratuito.
Questo è possibile anche grazie alle donazioni dei lettori. Sostieni l'informazione di qualità, sostieni Il Vescovado!
Scegli il tuo contributo con
Per rimanere costantemente aggiornati con le notizie del Vescovado, in tempo reale sul tuo smartphone, scarica la App!
Per dispositivi Apple |
Per dispositivi Android |
![]() |
![]() |
rank:
Riceviamo e pubblichiamo lettera a firma dell'avvocato Lelio Della Pietra, già componente il Consiglio Generale d'Indirizzo della Fondazione Ravello, che in concomitanza con designazione del nuovo presidente dell'ente che organizza il Ravello Festival, fa un'analisi dello statuto e delle modifiche approvate...
di Nicola Amato* Domenica, presso il Presidio Ospedaliero Costa d'Amalfi, si sono concluse le attività di somministrazione del vaccino di richiamo agli ultraottantenni. I ringraziamenti si sono sprecati in questi giorni soprattutto da parte di chi, scevro da ogni preconcetto, ha visto in quelle donne...
Riceviamo e volentieri pubblichiamo lettera a firma di una nostra assidua lettrice, la professoressa Olimpia Gargano, nata a Castiglione di Ravello, ricercatrice in Letteratura Comparata dell'Université Nice Côte d'Azur (Francia), con particolare riguardo alla letteratura di viaggio, e traduttrice letteraria...
Riceviamo lettera a firma del sindaco emerito di Furore, Raffaele Ferraioli. E pubblichiamo. L'Amministrazione Comunale di Furore, capeggiata dal sottoscritto, ha sempre destinato una buona percentuale degli introiti derivanti dall'applicazione della tassa di soggiorno all'organizzazione di eventi, sia...
Riceviamo lettera a firma dell'imprenditore ravellese Gino Schiavo in merito alla paventata soppressione del Monastero di Santa Chiara di Ravello. E pubblichiamo. La notizia della possibile soppressione del Monastero di Santa Chiara ha colto amaramente di sorpresa tanti ravellesi. Se è vero che in qualche...