E' partito ufficialmente stamani a Ravello un suggestivo viaggio nella memoria, che ripercorre le fasi che hanno segnato la nascita di un genere raffinato ed importante come la videoarte. A guidarlo, in questo percorso attraverso i fantasiosi anni Settanta, è la Biennale di Venezia.
Fino all'8 settembre le sale superiori di Villa Rufolo ospitano la mostra di video d'artista dalle collezioni ASAC - Archivio Storico delle Arti Contemporanee della Biennale di Venezia - dal titolo "VIDEO MEDIUM INTERMEDIUM", organizzata dalla Biennale di Venezia e presentata da Bice Curiger, direttrice della Biennale Arte 2011.
"Abbiamo accolto volentieri l'invito al colloquio con il Ravello Festival - dichiara il presidente della Biennale di Venezia Paolo Baratta" - , lieti che abbia deciso di ospitare questa mostra molto rappresentativa per la Biennale di Venezia perché riguarda il patrimonio delle sue collezioni da poco restaurate. Video Medium Intermedium documenta la video arte negli anni del suo nascere, periodo di straordinario interesse che siamo felici possa essere conosciuto anche da un pubblico che frequenta un festival musicale. Siamo inoltre grati alla sensibilità del Presidente della Fondazione Ravello e dei suoi organizzatori, soddisfatti di questa collaborazione che è la prima e non sarà l'ultima."
In seguito al successo della mostra sui suoi manifesti storici(Venezia, Ca' Giustinian 25 febbraio - 20 maggio 2011), la Biennale, con il suo archivio, offre al pubblico, agli studiosi e appassionati della storia dell'Istituzione un'occasione per riscoprire una selezione di 32 video realizzati da 53 artisti tra 1969 e il 1975, oltre che fotografie e altri documenti appartenenti ai Fondi dell'ASAC.
Dopo un'anteprima dei lavori digitalizzati presentati alla 52. Esposizione Internazionale d'Arte nel 2007, e a 24 anni dalla storica rassegna Gli Art/tapes dell'ASAC tenutasi a Venezia presso Ca' Corner della Regina nel novembre 1977, è oggi visibile un ricco patrimonio che documenta la nascente videoarte in Europa all'inizio degli anni Settanta.Si tratta di un fenomeno transnazionale che si intreccia ai contemporanei movimenti d'avanguardia come Body Art, Land Art, Performance Art, Lettrismo e Minimalismo, e che anche in Italia ha avuto notevoli risvolti fino ad ora non sufficientemente valorizzati.
La Biennale di Venezia ha avviato un ampio programma di ricostruzione filologica e di restauro di più di 200 videotapes, con la conservazione delle matrici nel formato originale U-matic e Open e la riproduzione dei contenuti in formato digitale (DVD). Il recupero è stato condotto dalla Biennale avvalendosi della collaborazione di un gruppo di ricercatori dell'Università di Udine. Una buona parte di questi lavori provengono da art/tapes/22, celebre studio di produzione video fiorentino diretto da Maria Gloria Bicocchi tra il 1973 e il 1976.
Il titolo VIDEO MEDIUM INTERMEDIUM indica come il mezzo video sia diventato negli anni Settanta non solo uno strumento di autoriflessione sulle pratiche espressive, ma anche un mezzo in grado di unire artisti provenienti da discipline diverse (arti visive, letteratura, teatro, danza, musica) e zone geografiche lontane tra loro, creando così una vera e propria comunità internazionale.
I video presentati in mostra sono stati raccolti da Bice Curiger attorno a 7 nuclei tematici:
- Video-galleria di Gerry Schum
Schum realizza nel 1969 la prima mostra televisiva dal titolo Land Art sulle produzioni di artisti come Boezem, Dibbets, Flanagan, Long, De Maria, Oppenheim e Smithson. Nel 1970 è la volta di Identifications che documenta le azioni e le performance di 20 artisti internazionali quali Anselmo, Beuys, Boetti, Brown, Buren, Calzolari, De Dominicis, Van Elk, Fulton, Gilbert&George, Kuehn, Merz, Rinke, Rueckriem, Ruthenbeck, Serra, Sonnier, Walther, Weiner, Zorio.
- Fluxus e Happening Art (Joseph Beuys, Giuseppe Chiari, Allan Kaprow, Nam June Paik)
Gli esponenti del movimento Fluxus sono attratti dall'idea di un'arte totale che combina musica, danza, poesia, teatro e performance.
- Artisti che lavorano in performance (Marina Abramovic, Eleanor Antin, Christian Boltanski, Simone Forti, Rebecca Horn, Joan Jonas)
La performance art si sviluppa grazie al lavoro di artisti concettuali che utilizzano il proprio corpo come mezzo espressivo.
- Linguistica e tautologie (Vincenzo Agnetti, John Baldessarri, Dan Graham, Maurizio Nannucci)
Il video diventa un mezzo di riflessione e di esplorazione del linguaggio visivo e verbale.
- Autoriflessioni (Vito Acconci, Douglas Davies, Ketty La Rocca, Arnulf Rainer)Con la videocamera gli artisti esaminano la loro identità individuale e il rapporto uomo e società.
- Esperimenti elettronici (Ed Mellnik, Pamela Shaw, Nina Sobel, Woody Valsuka, Bill Viola)
Procedimenti tecnici d'avanguardia rendono possibile la manipolazione del segnale elettronico.
- Estensione della ricerca artistica attraverso il video (Alighiero Boetti, Daniel Buren, Les Levine, Urs Lüthi, Giulio Paolini, Lucio Pozzi)
La diffusione di nuove tecnologie video produce un allargamento del campo della sperimentazione.
L'allestimento di Ravello
Nelle sale superiori di Villa Rufolo il percorso espositivo è costituito da 29 monitor per la visione dei video selezionati da Bice Curiger. L'allestimento è curato dall'architetto ravellese Raffaele Cioffi.
Opere in mostra (dettaglio)
Sezione 1: Video-galleria di Gerry Schum
Gerry Schum - Mostra televisiva 1. Land Art (1969), 35' (Boezem, Dibbets, Flanagan, Long, De Maria, Oppenheim, Smithson)
Gerry Schum - Mostra televisiva 2. Identifications (1970), 50' (Anselmo, Beuys, Boetti, Brown, Buren, Calzolari,De Dominicis, Van Elk, Fulton, Gilbert&George, Kuehn, Merz, Rinke, Rueckriem, Ruthenbeck, Serra, Sonnier, Erhard Walther, Weiner, Zorio)
Sezione 2: Fluxus e Happening Art
Joseph Beuys - Vitex Agnus Castus (1972), 11'
Giuseppe Chiari - Spoleto Concert 2 (1974), 19'45"
Allan Kaprow - Then (1974), 23'38"
Nam June Paik - Global Groove (1975), 50'
Sezione 3: Esperimenti elettronici
Ed Mellnik - A piece to the Puzzle (1975), 4'50"
Ed Mellnik - One Minute (1975), 1'03"
Pamela Shaw - Cross Currents (1975), 18'24"
Nina Sobel - From 73 & 74 (1975) , 4'02"
Woody Valsuka - Random Selection. Vocabulary (1973), 5' 54"
Bill Viola - Polaroid Video Stills (1973), 10'59"
Sezione 4: Performance Art
Marina Abramovic - Art must be beautiful, Artists must be beautiful (1975), 8'07"
Eleanor Antin - Europa n.1 (1974), 33'11'
Christian Boltanski - La vie est triste, la vie est gaie ( 1974), 25'
Simone Forti - No title Untitled (1973), 29'10"
Rebecca Horn - Videotape n.3, (1973), 29'46"
Joan Jonas - Merlo (1974), 10'53"
Sezione 5: Linguistica e tautologie
Vincenzo Agnetti - Documentario n.2 ( 1973), 8'
John Baldessarri - The Italian Tape, (1974), 8'32"
Dan Graham - Past. Future Split Attention (1975), 17'03"
Maurizio Nannucci - The missing Poem is the Poem (1974), 8'
Sezione 6: Autoriflessioni
Vito Acconci - Home Movies (1973), 33'24"
Douglas Davies - The Florence Tape: clothing, walking, lifting, leaving (1974), 28'21"
Ketty La Rocca - Appendice per una supplica (1972), 9'26"
Arnulf Rainer - Slow Motion ( 1974), 9'53"
Sezione 7: Estensione della ricerca artistica attraverso il video
Alighiero Boetti - Ciò che sempre parla in silenzio è il corpo (1974), 1'
Les Levine - Outside the Republican Convention (1972), 17'17"
Urs Luthi - Self Portrait (1974), 8'
Giulio Paolini - Unisono (1974), 1'03"
Lucio Pozzi - Portrait of Maria Gloria (1975), 1'09"