(ANTEPRIMA) Secondo giorno di stato di agitazione per i dipendenti SITA. E secondo giorno di disagi per pendolari e studenti della Costa d'Amalfi: per questi ultimi, al Liceo Scientifico di Amalfi, la campanella è suonata a mezzogiorno , in maniera tale da consentire a coloro che provengono da comuni come Agerola, Positano e Tramonti, di poter tornare a casa in tempi ragionevoli.
Lo stesso discorso varrà anche per la giornata di domani quando, alle 16,30, è previsto un incontro oltre tempo limite a palazzo Santa Lucia tra il governatore Caldoro, le sigle sindacali, i rappresentanti delle province interessate (Napoli, Salerno e Avellino), l'assessore provinciale Matteo Bottone, la conferenza dei Sindaci della Costa d'Amalfi rappresentata dal primo cittadino di Scala Luigi Mansi e i rappresentanti di Sita, Giuseppe Vinella e Simone Spinosa. Oggetto della riunione è l'attesa firma dell'attesa lettera d'incarico per l'obbligo di servizio, da parte della Sita, entro il 31 maggio.
Non è un mistero che l'Azienda chiederà i dovuti corrispettivi per espletare le mansioni nei prossimi tre mesi, che non potranno essere quantificato a 1,80 euro al chilometro. In effetti la Sita, unica società di trasporto in salute, presente in Campania da cento anni, chiede da almeno tre mesi garanzie a termine e l'adeguamento del contratto, fino ad oggi di 19 milioni per coprire 11milioni di chilometri all'anno, 1,80 euro al chilometro rispetto ai 5 garantiti a Eavbus e Cstp prima del loro clamoroso fallimento.
Quasi sicuramente le Province (che per la nuova normativa risultano essere le nuove stazioni appaltanti) non saranno capaci di mettere sul tavolo nemmeno la cifra di 1,6 milioni di euro al mese (quasi 600 mila euro ciascuno) a causa delle ristrettezze economiche alle quali sono costrette a far fronte. Di conseguenza Sita si potrebbe vedere costretta a tagliare il numero dei chilometri da percorrere e di conseguenza procedere all'esubero del personale.
Questa l'ipotesi più plausibile fino al 31 maggio, quando scadrà l'obbligo di servizio imposto dalle leggi comunitarie e si dovrà procedere alla regolare gara d'appalto. Ma con quali soldi si potrà continuare a sostenere il trasporto pubblico campano?