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Tu sei qui: SezioniCronacaRavello, trafugata reliquia dall'altare del Duomo
Scritto da Emiliano Amato (redazione), mercoledì 2 giugno 2010 11:20:56
Ultimo aggiornamento mercoledì 2 giugno 2010 11:20:56
(ANTEPRIMA ED ESCLUSIVA VESCOVADO RAVELLO) Sono state trafugate, molto probabilmente tra la giornata di ieri e la prima mattinata di oggi, una reliquia di Sant' Anastasia conservata all’interno dell’altare maggiore del Duomo di Ravello. A dare l'allarme è stato Adamo Amalfitano, collaboratore del parroco Don Giuseppe Imperato, che non più tardi delle 9 e 30 di stamani ha notato come la lastra in plexiglass, posta a copertura del trecentesco sarcofago che fa da base all'altare, fosse stata rimossa.
Ed è stato così che il giovane si è subito accorto che sul fondo del sarcofago mancava il reliquiario in metallo dalla forma ovoidale, lungo una trentina di centimetri ma dal modesto valore artistico (foto).
Sul posto sono giunti i Carabinieri della locale stazione coadiuvati dai colleghi della Compagnia di Amalfi che hanno acquisito tutti gli indizi utili alle indagini, compresa la lastra in plexiglass che, inviata al Comando provinciale di Salerno, consentirà il rinvenimento delle impronte digitali, atteso che l’edificio sacro non dispone di telecamere a circuito chiuso.
Considerato, invece, l'efficiente dispositivo d'allarme attivo nelle ore notturne, al momento si ipotizza che la sottrazione possa essere avvenuta durante il giorno, probabilmente in orari dove la presenza in chiesa di visitatori, fedeli ed operatori è ridotta.
Fortunatamente la teca rientra nell'inventario digitale del Duomo, a cui è allegato un'accurata documentazione fotografica che presto sarà messa a a disposizione degli inquirenti.
Per il moderno altare maggiore del Duomo di Ravello, la lastra trasparente svolgeva il ruolo di "pietra sacra" che, come vuole l’usanza della Chiesa, sigilla le reliquie che inizialmente appartenevano solo ai Martiri.
Molto provato per quanto accaduto il parroco del Duomo, Don Giuseppe Imperato il quale, contattato telefonicamente, ha demandato qualsivoglia commento al suo stretto collaboratore, il cerimoniere del Duomo di Ravello e storico dell’arte Luigi Buonocore, sicuro che «si tratta di un furto sacrilego ad opera di qualche fanatico che indigna un’intera comunità. Un gesto sconsiderato, mosso non tanto dal valore artistico della teca di considerevoli dimensioni, quanto dall’interesse verso le sacre reliquie, non so con quale scopo».
Questo triste evento ci riporta senz'alttro alla mente il furto del trecentesco trittico ligneo raffigurante la Madonna Bruna con San Nicola e San Giovanni, sottratto –e mai più ritrovato- dall'altare sottostante il pulpito nel 1974, oltre che il trafugamento delle teste d’ angeli che contornavano la nicchia della Madonna dell’Assunta (1984) posta nella navata centrale.
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