La notizia è giunta in paese solo nelle prime ore della mattinata di ieri. Una notizia che a Tramonti nessuno voleva arrivasse dopo il terribile incidente aereo di ieri pomeriggio nel mantovano in cui era rimasto coinvolto Giovanni Ferrara 46 anni, originario della cittadina montana della Costa d'Amalfi.
L'uomo, che era insieme con un istruttore di volo ora ricoverato all'ospedale di Pavia, è sposato, padre di due bambini e titolare della pizzeria Bella Napoli di Vigevano. Da anni Ferrara era un appassionato di volo acrobatico e di recente aveva acquisito un brevetto civile che richiede molte ore di volo.
E' morto nella serata di martedì, sei ore dopo il terribile incidente aereo, avvenuto nelle campagne tra la frazione Barbavara di Gravellona e Vigevano dove l'ultraleggero Pioneer 330, con ai comandi, oltre a Ferrara, Marco Gioria, 36 anni di Lonate Pozzolo (in provincia di Varese), considerato un asso del volo acrobatico, si è schiantato al suolo. Entrambi sono rimasti feriti in modo molto grave e subito soccorsi e ricoverati in prognosi riservata. In serata, però, Giovanni Ferrara, non ce l'ha fatta ed è spirato intorno alle 22,30 al Niguarda di Milano. Il suo copilota, è invece ricoverato in prognosi riservata al San Matteo di Pavia.
Stando a quanto si apprende, i due erano partiti poco prima delle 16 dal campo di volo della frazione Piccoli di Vigevano, qualche chilometro in linea d'aria dal luogo dello schianto. Il loro ultraleggero aveva compiuto alcune evoluzioni quando si è verificato l'incidente. Erano le 16.15 quando i due aviatori hanno capito subito che difficilmente sarebbe riusciti a riprendere il controllo del mezzo aereo che pare avesse iniziato una difficile fase di avvitamento. Ed è per questo che sarebbe stato azionato il paracadute balistico, ovvero un dispositivo di emergenza.
La caduta sarebbe avvenuta da un'altezza di circa 50 metri, alla velocità di 70-80 chilometri all'ora. Difficile da consentire una manovra di salvataggio. Ad evitare l'effetto devastante della caduta consentendo al Pioneer di distruggersi a contatto col suolo, sono stati i rami degli alberi, alti almeno 15 metri, che hanno smorzato la forza di impatto. Ma ciò non è bastato a salvare la vita di Ferrara, ancora vivo al momento dell'arrivo dei soccorritori che lo hanno estratto dalle lamiere privo di conoscenza, mentre Gloria aveva le gambe incastrate all'interno dell'abitacolo ed era cosciente.
Sul posto oltre alle ambulanze del 118 è stato chiesto l'intervento dell'elisoccorso dell'ospedale Niguarda di Milano. Ai medici è stata necessaria oltre un'ora per stabilizzare i pazienti prima di consentirne il trasferimento. Ferrara è stato trasportato al Niguarda in condizioni gravissime. I medici, che sospettano che oltre alle numerose fratture una abbia interessato il cranio, si sono riservati la prognosi. Lo stesso hanno fatto i colleghi del San Matteo di Pavia, dove è stato ricoverato Gioria.