Ancora mistero sulla morte di David Carradine, l’attore di origini statunitensi, che in Costa d’Amalfi ha trascorso le sue ultime settimane.
Umorismo nero a parte, sul decesso del protagonista del celebre "Kill Bill"– trovato morto nella sua suite d’albergo a Bangkok– rimangono molte ombre.
Dubbi aumentati soprattutto dopo che la seconda autopsia ha scongiurato l’ipotesi di suicidio, inizialmente formulata dalla polizia Thailandese.
Del resto, a chi l’aveva incontrato durante il suo soggiorno in Costiera, Carradine non era sembrato affatto stanco di vivere. Tutt’altro. Nonostante le settantadue primavere si era mostrato in forma smagliante, atleticamente prestante e determinato.
A confermarlo anche Giovanni Civale, il tennista ravellese che gli aveva fatto da sparrig partner durante la sua permanenza in uno noto albergo di Positano pochi giorni prima del decesso."Impressionante – ci aveva confidato Civale – la sua condizione fisica, ma soprattutto le tecniche che utilizzava per gli esercizi addominali".
Testimonianze, queste, che ad una lettura superficiale, sembrano non appartenere ad una persona pronta a dire addio alla vita. O almeno.
Grazie all’intervento del famoso patologo Statunitense Micheal Baden -noto alla cronaca per la sua partecipazione ai diversi processi importanti, come quello di Claus von Bulow e O.J.Simpson e alle indagini sui decessi di John Belushi e Ann Nicole Smith- la famiglia Carradine finalmente ha potuto respingere le tesi iniziali della polizia locale, allontanando l’idea di suicidio così come quella di morte accidentale durante un gioco autoerotico.
Il giallo comunque resta. Così come resta da capire cosa è successo in quella maledetta suite di Bangkok che ha visto la fine di David Carradine.