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Tu sei qui: RubricheLa saggezza di un PopoloLa saggezza di un Popolo (36)
Scritto da (redazionelda), giovedì 6 luglio 2017 11:25:41
Ultimo aggiornamento martedì 19 ottobre 2021 16:04:55
di Antonio Schiavo
"Nella memoria si conserva il passato che si è compiuto in modo transitorio e irripetibile. In questo sta il suo valore e il suo limite, la sua preziosità e la sua transitorietà, la sua bellezza e la sua impotenza".
Con molta modestia e soggezione utilizzo questa bella frase tratta da un'Omelia del Corpus Domini per introdurre la nuova puntata della nostra rubrica. Se è vero che il passato è transitorio, ho come l'impressione che queste perle di saggezza popolare lo facciano rivivere non cristallizzandolo ma dotandolo di anima, riconoscendogli, nel contempo, il valore e la preziosità per l'educazione e, appunto, la saggezza di un popolo.
Che, aiutando a non dimenticare, costruisce anche il futuro.
Riprendiamo il cammino:
Quanno ‘o vicino sta bbuono, si nun magno sento addore:
E' sempre bene avere rapporti civili con il vicino
Ogni capa è nu tribunale:
Ognuno pensa di avere una ricetta (o un giudizio) buoni per ciascuna situazione. I latini dicevano: tot capita, tot sententiae
Ha fatto senza sparagno:
Si dice di una mamma che ha generato figli alti e robusti
Aucielle ‘n cielo e fetiente ‘n terra:
Chi s'assomiglia si piglia. Sempre i nostri padri latini dicevano: Similes cum similibus
Vo' trasì pe' forza int' ‘o cappiello d'o prevete:
E' un impiccione. Vuole avere in tutti i modi una parte nelle decisioni o nella distribuzione di utili e benefici.
Vene sempe cu ‘a neve dint' a sacca:
Va sempre di fretta
Hai voglia de prerecà ‘a fede ‘e Cristo:
Se hai a che fare con testoni o con persone insensibili tutti i tuoi sforzi per far loro comprendere il vero e il giusto sono inutili.
Si tato cacava, nun mureva:
Modo di dire che si adatta a chi fa delle affermazioni pleonastiche o si esprime a posteriori su cose scontate. In Toscana si dice:
Se i mi' nonno avea le rote, gli era un carretto.
Si dint'a casa mia chiove, dint' a chella e l'ate va a truscio:
Al peggio non c'è mai fine
Na vota all'anno Dio ‘o cummanne:
Per una volta si può esagerare o trasgredire.
Questa volta mi ha preso una botta di latinismo( sperando di non commettere degli strafalcioni) . Nell'antica Roma si diceva: Semel in anno licet insanire.
Addò c'è gusto nun c'è perdenza:
Quando una cosa fa piacere si fanno anche dei sacrifici che altrimenti si eviterebbero.
Ce vò uoglio ‘e puso:
Ci vuole olio di gomito. Bisogna impegnarsi a fondo.
‘O dolore è de chi ‘o sente no de chi passa e tene mente:
Proverbio un po' cinico: E' facile solidarizzare o esprimere comprensione quando la cosa o il problema non ti tocca da vicino
Nun è fatto abbeccia:
Non è riuscito ad instaurare un buon rapporto.
(continua)
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