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Tu sei qui: RubricheEchi e favillePontone in festa per i 100 anni di nonna Maria Carmela, l'ultima "formichella"
Scritto da (redazione), venerdì 2 marzo 2018 12:08:08
Ultimo aggiornamento domenica 6 dicembre 2020 18:46:06
Festa grande ieri a Pontone per Maria Carmela Di Pino che ha tagliato il traguardo del primo secolo di vita. Tutta la comunità del caratteristico borgo di Scala si è ritrovata nel pomeriggio a casa di nonna Maria, per renderle omaggio. In zona "Torella", sul sentiero che conduce nella riserva di Valle delle Ferriere e che guarda Amalfi alle spalle, in un silenzio surreale dove il tempo sembra essersi fermato, è stata scandita questa lunga vita fatta di duro lavoro e straordinario sacrificio. «Ho trasportato limoni sulle spalle, ne ho fatti di viaggi in montagna con mio marito, e ho cresciuto sette figli» ci dice con orgoglio nonna Maria, attorniata dalla sua grande famiglia al termine della Santa Messa officiata "a domicilio" dal parroco Don Luigi Colavolpe (SFOGLIA LA PHOTOGALLERY IN BASSO). Figlia unica (i genitori Gennaro Di Pino e Trofimena Oliva) ha frequentato la scuola elementare per poi cominciare a lavorare con i genitori, sin dalla tenera età, nei limoneti.
Con il padre si recava spesso sulle alture di Santa Maria dei Monti per tagliare la legna e creare le carbonaie da vendere, col ghiaccio scavato dalle fosse in primavera, ai commercianti di Amalfi.
Pochi anni prima dello scoppio della Seconda guerra mondiale sposa Marco Rispoli, di cinque giorni più piccolo (Pontone, 6/3/1918 - 10/07/1984), chiamato a combattere in Africa. Furono anni difficili per Carmela che nonostante tutto è riuscita a tirare su bel sette figli: Giuseppina, Gaetano, Rita, Elisabetta, Antonio, Gennaro e Marina, alcuni dei quali vivono stabilmente nel Nord Italia e che ieri si sono ritrovati con i 21 nipoti, di cui il primo ha 57 anni e l'ultimo 29; 27 pronipoti di cui il primo ha 37 anni e l'ultimo 2 con tre bisnipoti di 3 e 2 anni. Una grande famiglia di ben 58 persone! Per mantenere la famiglia ha sempre lavorato al fianco al marito contadino. Con spalle larghe e schiena dritta (e forte), trasportava, con le "formichelle" della Costiera, ceste di limoni da 57 chilogrammi per circa 1500 gradini da Pontone ad Amalfi.
Una vita sana, regolare, condivisa con la sua grande famiglia, è alla base della longevità di Carmela, donna d'altri tempi, dalla profonda fede in Dio, nella madre Celeste e nei Santi. E' stata testimone degli straordinari mutamenti sociali avvenuti nel secolo scorso, nel corso del quale non si è certo risparmiata, specie negli anni in cui erano richieste fatiche e sacrifici per sbarcare il lunario. Ha lavorato tra i suoi adorati limoni fino a qualche anno fa e oggi Maria, simpatica nonnina, lucidissima e in buona salute, vive con la figlia Marina che con la nipote Maria si prende cura di lei non facendole mancare nulla. Il suo piatto preferito è pastina con l'uovo preparata con la sugna. Ama mangiare pan bagnato con l'aggiunta di zucchero, non preferisce la carne e i cibi troppo elaborati. «Il rispetto per le persone e il lavoro onesto», questo il lascito morale di Maria Carmela a figli e nipoti, orgogliosi della loro capostipite che affida la sua vita al Signore.
Prima del taglio della grande torta e del brindisi, il sindaco di Scala Luigi Mansi e la sua amministrazione, hanno omaggiato nonna Maria - unica centenaria di Scala - di una scultura argentea raffigurante la Madonna con una pergamena realizzata a mano dalle Suore Redentoriste di Scala su cui vi è scritto: «Il Sindaco Luigi Mansi e l'Amministrazione Comunale di Scala, in occasione dei suoi 100 anni, formulano i più sentiti e sinceri auguri di buon compleanno alla cara nonna Maria, prezioso patrimonio di tradizioni, di valori culturali, civili e religiosi che rappresentano per noi e per tutta la Comunità di Scala un modello di vita da seguire - Una lunga vita vissuta con grande fede e dedizione alla famiglia, attraversando le vicende tristi e felici di un secolo della nostra storia, anni in cui erano richieste fatiche e sacrifici per far vivere e crescere dignitosamente la famiglia. Tutto questo Lei lo ha realizzato, ed oggi è ricambiata dall'amore e dalle cure dei suoi cari e trasmette ai giovani, a noi giovani, un prezioso patrimonio di valori che sono da sempre alla base della nostra Comunità».
La pergamena termina con adagio di papa Francesco: «La vecchiaia è - mi piace dirlo così - la sede della sapienza della vita. I vecchi hanno la sapienza della vita. I vecchi hanno la sapienza di avere camminato nella vita, come il vecchio Simeone, la vecchia Anna al Tempio. E proprio quella sapienza ha fatto loro riconoscere Gesù».
L'immagine più tenera è quella del bacio affettuoso e sentito del sindaco Mansi sulla fronte della donna più longeva della sua comunità, simbolo di riconoscenza verso un modello di laboriosità e sacrificio umano. Un esempio di vita.
Dalla Redazione de "Il Vescovado" sono rivolti, alla nonna Maria i più sinceri auguri di una sempre più lunga e prospera esistenza.
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