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Tu sei qui: RubricheCuriositàRavello, da restauri di un negozio spunta un bagno arabo dietro Villa Rufolo /FOTO
Scritto da (redazionelda), mercoledì 17 agosto 2016 19:32:26
Ultimo aggiornamento venerdì 19 agosto 2016 17:31:36
(ANTEPRIMA) Nuova scoperta archeologica a Ravello nei pressi di Villa Rufolo. In occasione dei restauri di alcuni ambienti privati attigui alla residenza medievale della maggiore famiglia patrizia di Ravello, sono emersi alcuni ambienti interrati di grosso interesse. Ne è sicura la topografa e antichista ravellese Maria Carla Sorrentino che identifica l'ambiente in un calidarium, un bagno già in epoca romana e poi nella civiltà araba, abibito a sauna, facente parte, in origine, del complesso della Villa.
«Il fulcro del nuovo esercizio commerciale (la bottega d'arte Kundry, di Camilla Lucibello, inaugurata ieri ndr) è sicuramente il piccolo ambiente che si apre ad una quota più bassa rispetto al pavimento dei due locali più ampi - spiega l'archeologa - L'ambiente, a pianta rettangolare con copertura a volta, con un ingresso dalla zona dei locali e una profonda vasca, separata da un'apertura ad arco, sul lato nord, ha rivelato una bella sorpresa che deve essere emersa in occasione di precedenti lavori».
«Sotto una complessa stratigrafia costituita da un compatto di carbonato di calcio e uno spesso riempimento di terra e qualche pietra - prosegue - si rileva il pavimento originario con tracce evidenti di combustione. Poggiati sul pavimento e ancora in posizione verticale sono visibili tre tubi di terracotta, che dovevano sorreggere il piano di calpestio che probabilmente dovette crollare in parte antecedentemente al riempimento in terra in quanto sul piano combusto sono stati trovati pezzi di lastre in argilla e un quarto tubo non in posizione originaria. Interessante è poter vedere ancora la traccia del punto su cui poggiava il piano pavimentale.
La struttura, così come si legge nella successione dei materiale, rimanda chiaramente alla funzione del piccolo vano che doveva essere un calidarium, il luogo, cioè, che nella struttura del bagno già in epoca romana e poi nella civiltà araba, era la sauna. Infatti la presenza dei tubi che reggevano il pavimento non molto spesso permetteva la circolazione di aria calda, che, unita alla presenza di acqua, provocava lasudorazione dei frequentatori. In quest'ottica la vasca a nord doveva essere il posto dove raccogliere l'acqua per generare il vapore da utilizzare.
Il calore veniva prodotto in un locale vicino e la copertura a cupola ad ombrello o a volta facilitava i movimenti del vapore che tendeva in questo modo a ritornare verso il basso.
La presenza di una fascia lungo le pareti del piccolo ambiente testimonia un altro elemento presente in queste strutture: il poggio costruito lungo il perimetro del vano che permetteva la seduta durante la frequentazione del bagno».
Non la solita cisterna o la cuccia del cane, dunque. Di strutture adibite a calidarium si contano a Ravello numerosi esempi, riferiti a complessi edilizi anche non molto grandi ma sempre di proprietà di famiglie che costituivano la nobiltà locale e comunemente identificati come bagni arabi.
«Naturalmente si tratta di una nobiltà che traeva la sua importanza dall'attività mercantile e che aveva importato dai porti orientali e dell'Africa mediterranea non solo merci ma anche abitudini - sottolinea la Sorrentino - . Ogni palazzo poteva contare su strutture di questo tipo, di cui alcuni hanno mantenuto un buon grado di conservazione che permette di leggere le singole parti che le costituivano. L'importanza del calidarium in questione consiste nella sigillatura della struttura pavimentale in tempo antico, probabilmente quando dovette verificarsi il crollo del pavimento sulle suspensurae costituite dai tubi, spingendo i proprietari a cambiarne funzione, trasformandolo in una semplice cisterna.
Il forno che alimentava la struttura potrebbe essere individuato tra quelli che sono stati messi in luce a Villa Rufolo e precisamente oltre l'area scoperta a ovest del cortile centrale. La situazione delle quote non è contrastante con tale ipotesi».
Visitando la nuova esposizione di via dei Rufolo si potrà ammirare anche la nuova scoperta, una nuova attrattiva per il centro storico di Ravello, capace di riservare sempre nuove sorprese.
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