PoliticaManifestazione contro il Governo con i loghi di Regione e Anci: il Senatore Iannone annuncia interrogazione parlamentare

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Manifestazione contro il Governo con i loghi di Regione e Anci: il Senatore Iannone annuncia interrogazione parlamentare

«Quando i Sindaci campani si sono visti recapitare un invito ad una manifestazione contro il Governo con tanto di logo di Regione ed Anci Campania abbiamo raggiunto il massimo della barbarie dell’uso politico delle Istituzioni», ha detto il Senatore Antonio Iannone

Inserito da (PNo Editorial Board), sabato 10 febbraio 2024 16:07:37

Il presidente dell'ANCI Campania nonché sindaco di Caserta, Carlo Marino, ha inoltrato una lettera ai 550 sindaci della Campania invitandoli a partecipare ad una manifestazione a Roma, in programma il 16 febbraio, per lo sblocco dei Fondi di sviluppo e coesione.

«Quando i Sindaci campani si sono visti recapitare un invito ad una manifestazione contro il Governo con tanto di logo di Regione ed Anci Campania abbiamo raggiunto il massimo della barbarie dell'uso politico delle Istituzioni. De Luca non può permettersi di usare il logo della Regione per una guerra politica personale in cui tenta solo di coprire i suoi fallimenti di nove anni di amministrazione. Il Sindaco Marino non solo non si vergogna di spalleggiare un tale gaglioffo e addirittura schiera il logo dell'Anci che dovrebbe rappresentare tutti i Sindaci a prescindere dalle appartenenze politiche. Lo stesso Presidente Decaro dovrebbe intervenire per fermare questo sconcio dell'uso politico dell'associazione dei Comuni ridotta a comitato elettorale di De Luca».

A dichiararlo è il Senatore Antonio Iannone, Commissario Regionale di Fratelli d'Italia in Campania, che ha chiesto agli Amministratori di Fratelli d'Italia di lasciare ogni carica che ricoprono nell'Associazione.

«Presenterò una interrogazione parlamentare al Ministro dell'Interno. Se Marino pensa di chiudersi nel silenzio dei colpevoli e Decaro di fare spallucce spegnendo così la questione si sbagliano di grosso. Ci aspettiamo la revoca delle sigle istituzionali perché non ci si può comportare da fiancheggiatori di De Luca e sedi di sezione del PD. Se vogliono fare i faziosi usino il simbolo del PD. Con le Istituzioni non si gioca perché non sono proprietà privata», chiosa.

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