PoliticaImpossibile reprimere abusi edilizi, De Luca: «Serve sanatoria», condono in arrivo?

Impossibile reprimere abusi edilizi, De Luca: «Serve sanatoria», condono in arrivo?

Il governatore è possibilista sebbene esclude ipotesi di condono edilizio ‘tombale’ valido per tutti

Inserito da Davide Marciano (redazionelda), lunedì 8 giugno 2015 12:05:43

E' un tema decisamente sensibile quello degli abusi edilizi in Campania. Ne è consapevole Vincenzo De Luca che, appena eletto, ha toccato subito l'argomento ai microfoni di Radio 24. «Abbiamo 80 mila alloggi abusivi - ha detto - Chi li può demolire? Avete forse le cave per portare il materiale di risulta? Bisogna essere pratici.

Io - ha sottolineato il nuovo governatore - escludo una sanatoria per tre categorie di abusivi: primo, per l'abusivismo in luoghi di vincolo assoluto; secondo per chi ha costruito in zone con pericolo per la pubblica incolumità; terzo avevi già un alloggio di proprietà e hai fatto l'abuso».

Non si tratta, dunque, di un condono edilizio in qualche modo "tombale" ma di un intervento che potrebbe essere ispirato ad una maggiore praticità nella risoluzione dell'annoso problema. «In questi casi (per gli abusi esclusi categoricamente, ndr) nessuna sanatoria. Ma per gli altri si approvano leggi per consentire di mettere ordine e far pagare il dovuto. È un condono? È una sanatoria per quelli che non entrano in quelle tre categorie dette prima. Se c'è un povero Cristo che nell'entroterra campano, senza danneggiare nessun paesaggio, ha fatto l'abuso, lo si sana perché non abbiamo alternative. A me - ha concluso il suo ragionamento De Luca- non piace la sanatoria, ma mi confronto con la realtà».

Secondo i numeri riportati da Il Sole 24 Ore, alla luce dei dati raccolti dall'Università La Sapienza di Roma, in Campania ci sono circa 250 mila pratiche di condono edilizio ad oggi giacenti. Solo Napoli città è interessata di 45 mila istanze e ben 80 mila sono a Salerno, città amministrata fino a poche settimane fa proprio da De Luca. I mancati introito, se la si vuole mettere solo sul piano economico, ammontano a 400 milioni di oneri concessori per i Comuni, più 350 milioni da destinare allo Stato.

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