PoliticaElezioni Maiori, Confalone e Mammato a colloquio: salta candidatura di Capone?

Fiorillo rischia l'isolamento, Raffaele Capone guiderà una lista 'moderata'?

Elezioni Maiori, Confalone e Mammato a colloquio: salta candidatura di Capone?

Poco più di una settimana e le liste saranno presentate: il canovaccio comincia a chiarirsi anche se restano ancora molti dubbi

Inserito da (redazionelda), giovedì 23 aprile 2015 08:49:37

Continuano frenetici gli incontro formali ed informali in vista delle elezioni comunali del prossimo 31 maggio. Il termine ultimo per la presentazione delle liste è il 2 maggio, a mezzogiorno, ed è probabile che fino a quel momento in molti cercheranno di temporeggiare, al fine di alzare la posta in palio in caso di eventuali alleanze.

Ha del clamoroso l'indiscrezione rimbalzata nelle ultime ore che, se confermata, indebolirebbe non di poco la candidatura di Antonio Capone come leader della lista Obiettivo Maiori. I bene informati, infatti, riferiscono di un incontro avvenuto l'altro ieri a casa di Giuseppe Confalone, ex candidato sindaco sconfitto nel 2010 per un pugno di voti e che sembrava essersi defilato. Seduti al tavolo, insieme a lui, Lucia Mammato e Raffaele Cipresso: entrambi, ormai apertamente, stanno discutendo praticamente con tutti e sembravano pronti a sostenere proprio l'ex vice sindaco. Il colpo di scena sarebbe arricchito da un ulteriore particolare: pare che diversi probabili candidati, pronti ad entrare in lista con Capone, sarebbero stati contattati per sondare il terreno e valutare la possibilità di creare una lista diversa nell'ambito della stessa area culturale. Insomma, un fatto non da poco che, se trovasse un seguito rischierebbe di beffare ancora una volta Capone che, già nel 2010, fu ad un passo dal correre per la fascia tricolore.

E gli altri? Non stanno di certo a guardare. Abbiamo detto della presa di posizione di Sorrentino, Califano e Amato: la loro presenza, però, rischia di essere "ingombrante" per un eventuale accordo con altri gruppi e, se correranno, lo faranno probabilmente da soli. Resta da capire chi dei tre sarà il candidato sindaco, essendo nota l'ambizione alla leadership dei tre esponenti.

Molto attivo anche il movimento che fa capo a Giampiero Romano e Raffaele Capone. Secondo diverse fonti, pare avrebbero avuto una discussione con Valentino Fiorillo ma, al tempo stesso, avrebbero già pronto un cartello che raggrupperebbe i moderati e che proporrebbe come candidato sindaco Capone. Bocche cucite per loro, finora, ed è probabile che sarà così fino al 2 maggio.

Valentino Fiorillo, dal canto suo, rischia l'isolamento, nonostante non è da escludere che possa tentare un accordo in extremis con altre aree della società civile e della politica. A fare da ponte potrebbe essere proprio il Partito Democratico che, con il coordinatore cittadino Francesco Del Pizzo, ha lanciato un appello che, al momento, non ha raccolto adesioni esplicite.

Stamani, intanto, si terrà l'incontro annunciato dal gruppo che fa capo, tra gli altri, all'imprenditore Massimiliano D'Uva: un movimento composto per la maggior parte da giovani, molti dei quali vicini al Movimento 5 Stelle. Difficile che possano formare una lista propria ma, un loro impegno, potrebbe comunque risultare assai significativo.

Al di là di quello che accadrà, comunque, il canovaccio sembra chiarirsi man mano che passano i giorni: tutti hanno paura che si ripeta una situazione simile al 2010. Nell'ultima tornata, con sei liste, si arrivò ad una conta che permise ad Antonio Della Pietra di vincere sul filo di lana, complici soprattutto le divisioni altrui. Stavolta i vari attori temono di rischiare e tenteranno, fino all'ultimo secondo utile, di compattare quanti più fronti possibili. Cinque anni fa il numero impressionante di candidati segnò il fallimento della politica secondo diversi osservatori: quella che un tempo era l'arte più nobile continua, in ogni caso, a non godere di buona salute a Maiori dato che, nonostante passino gli anni, i nomi che circolano sono sempre gli stessi. La storia insegna che il paese è sempre stato la cartina al tornasole della politica nazionale ma, se tutto quanto scritto fosse confermato, i pur timidi segnali di rinnovamento che si intravedono nei palazzi romani tarderebbero a giungere da queste parti.

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