PoliticaA Ravello è lotta ai procacciatori di clienti per negozi e ristoranti. Sindaco: «Ne va della buona reputazione del paese»

A Ravello è lotta ai procacciatori di clienti per negozi e ristoranti. Sindaco: «Ne va della buona reputazione del paese»

Inserito da (redazionelda), domenica 22 luglio 2018 08:43:38

A Ravello è lotta ai procacciatori di clienti per gli esercizi commerciali. Con ordinanza numero 42 del 20 luglio, il sindaco Salvatore Di Martino bandisce comportamenti, specie per le vie del centro storico, atti a «molestare o disturbare la libera e tranquilla circolazione delle persone pe le vie cittadine o accompagnare turisti presso esercizi pubblici o commerciali al fine di invitarli all'acquisto».

Era da tempo che la situazione, tra le vie del commercio del centro storico, stava cominciando a degenerare. Dopo l'ultimo alterco tra commercianti, pochi giorni fa in Via Roma, oltre alle numerose segnalazioni e lamentele pervenute la Comando di Polizia Locale «in merito al continuo e fastidioso comportamento di alcuni titolari e dipendenti delle attività commerciali del centro storico volto al procacciamento della clientela, alla raccomandazione di determinati negozi o beni o servizi spesso non richiesti» la determinazione del primo cittadino nell'emanare il divieto tassativo «a chiunque, su tutto il territorio comunale, di svolgere procacciamento di clientela per sé e per altri».

 

«Questa situazione è di pregiudizio per il decoro dei luoghi e per la buona reputazione dell'intera collettività» si legge nell'ordinanza, un vero e proprio vademecum:

«Vietato avvicinarsi e fermare persone e vetture per svolgere opera di raccomandazioni, anche con semplice cenno di invito ad accostare;

offrire al di fuori delle attività commerciali i di pubblico esercizio, dietro compenso diretto o indiretto, beni o servizi non richiesti;

molestare o disturbare in qualsiasi altro modo la libera e tranquilla circolazione delle persone pe le vie cittadine;

accompagnare turisti presso esercizi pubblici o commerciali al fine di invitarli all'acquisto;

distribuire volantini pubblicitari o sponsorizzare eventi in qualsiasi altro modo, se non previa autorizzazione rilasciata dal Comando di Polizia Locale;

Utilizzare il simbolo "i" o altri analoghi, per indicare un punto informazioni, se non preventivamente autorizzato dal Comando di Polizia Locale;

Offrire la propria opera o conoscenza per visite guidate o turistiche».

I trasgressori saranno puniti a norma di legge.

 

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