Il Tribunale di Salerno ha emesso una sentenza di assoluzione con la formula piena ("il fatto non costituisce reato") nei confronti del deputato Piero De Luca, il quale era coinvolto nel procedimento giudiziario relativo al fallimento della Ifil srl.

L'accusa mossa dalla procura sosteneva che De Luca, nel 2011, avesse sfruttato l'amicizia con un amministratore di fatto della società per acquisire biglietti di viaggio, configurando così il reato di bancarotta impropria in concorso.

L'avvocato Andrea Castaldo ha commentato con soddisfazione l'assoluzione del suo assistito, affermando che, in tal modo, "non solo si esclude qualsiasi ipotesi di attività distrattiva legata alla bancarotta, ma si riconosce anche che De Luca non era socio occulto della Ifil". Inoltre, Castaldo ha ricordato che le contestazioni erano sorte nell'ambito dell'inchiesta principale 'Crescent', la quale si era conclusa con l'assoluzione di tutti gli imputati e con l'esclusione, già nelle indagini preliminari, di qualsiasi comportamento illecito attribuibile a Piero De Luca.

"Le intercettazioni telefoniche e le rogatorie non hanno mai evidenziato alcun riscontro a tali accuse", ha precisato il legale, sottolineando la fiducia nell'operato dei giudici che hanno dimostrato grande competenza, attenzione ed equilibrio nel corso della lunga istruttoria dibattimentale, ponendo così fine a un'annosa vicenda giudiziaria.