È una giornata triste, questa, a Ravello. Di primo mattino la notizia della scomparsa di Ferdinando Amato ha sepolto il cuore di tanti sotto una coltre di tristezza.

Persona perbene, umile, onesta, buona, d'altri tempi, figlio della nobile tradizione contadina di Ravello, Ferdinando è stato padre e sposo esemplare, lavoratore instancabile. Come suo padre Pantaleone e i suoi avi, visceralmente legati alla terra. Fino all'ultimo ha curato il suo giardino del viale "Canterini", che conduce alla splendida Villa Rondinaia, malgrado gli acciacchi dell'età. Due giorni fa il trasferimento in ospedale per l'aggravarsi delle sue condizioni di salute. E' morto per un blocco renale. Avrebbe compito 76 anni martedì prossimo. Per una vita impiegato nel settore della ristorazione, storica figura del gruppo Vi.Pa alberghi di Ravello, tra gli hotel Giordano e Villa Maria.

Lascia la moglie Bianca, i figli Giuseppe, Cinzia e Flavia, con la nipotina Cloe.

Il feretro giungerà a Ravello questa mattina, intorno a mezzogiorno, dall'ospedale di Salerno. Rimarrà nella chiesa di an Matteo del Pendolo (Madonna delle Grazie), fino a domani. Alle 15:00 i funerali nel Duomo di Ravello.

Il ricordo di Francesco Zappia, amico fraterno del figlio Giuseppe: «Con la morte di Ferdinando, stamattina, la mia mente è volata a mio padre. Lui, mio padre e tanti altri, rappresentavano quelli che io definivo, anzi definisco, "contadini - camerieri", ovvero quella categoria che pur amando il lavoro dei campi, hanno dovuto forzatamente trovare impiego nel settore turistico, per permettere a noi figli, di poter crescere, in un modo migliore.
Quelli che fino ad oggi ci hanno permesso di dire: che belli i limoneti della Costiera... com'è bella la Costiera con i suoi paesaggi modellati da generazioni di contadini.
E grazie a tutti voi, se oggi siamo la Costiera Amalfitana».

Il Direttore e la redazione del Vescovado partecipano commossi al dolore della famiglia Amato per la perdita del caro Ferdinando di cui conserverà intatto il ricordo.