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Addio zia Nunziatina

Inserito da (redazionelda), venerdì 30 novembre 2018 16:10:19

di Antonio Schiavo

Dicono, chissà se è vero, che, quando si muore, nella mente passino, in un baleno, tutte le vicende della vita.

Quanto è lungo un baleno? Meno di niente, un battito d'ali, la fuga dell'anima verso l'alto.

Quello che avrà accompagnato zia Nunziatina mentre lasciava questa terra sarà durato leggermente di più: doveva ripercorre centocinque anni di vita e anche quell'istante finale ci avrà impiegato un briciolo maggiore di tempo prima di consegnarsi all'eternità.

Sarà stato veramente un paradosso temporale il time lapse della sua esistenza, dagli albori del secolo scorso al tramonto di questo 2018, un susseguirsi di momenti gioiosi mischiati a tanti giorni tristi, un alternarsi di vicende vissute in un mondo ovattato simile ad un sussurro nella piccola frazione di Torello.

Sullo sfondo il mare della Costiera, in alto le torri delle ville antiche, le cupole dell'Annunziata, ma da presso la chiesa di San Michele Arcangelo, luogo di culto ma anche casa, rifugio, silenzioso conforto nei momenti bui.

Lì davanti ho visto per l'ultima volta zia Nunziatina, di lei mi colpì ancora la luminosità di occhi trasparenti e vivi pur su un viso solcato da piccole rughe. Mi salutò con la cordialità e la bonomia di sempre e mi chiese scusa se quell'anno mi faceva andar via da Ravello senza la solita scorta di limoni succosi in altre occasioni consegnatami fino in piazza.

Le ho ricordato le belle giornate trascorse a casa sua in occasione della festa della Madonna, quando da lontano venivamo trasportati dall'odore del suo sontuoso ragù e di un pollo arrosto mai più assaggiato. Mi ha sorriso quando le ho ricordato l'andirivieni frenetico di zio Mario sul terrazzo a guardare l'orizzonte nella speranza che il tempo reggesse mentre nessuno sfigmomanometro sarebbe stato in grado di testimoniarne i picchi pressori.

Si è quasi commossa nel rammentare i miei figli da lei vestiti da angioletti come mille altri bambini ravellesi per la processione di Cristo morto.

Mi ha accarezzato lievemente le guance mentre la salutavo con un bacio, dicendomi "'A Maronna t'accumpagne".

Sono certo che la Madonna Addolorata, la sua Madonna per tanti anni ornata e vestita con cura e devozione sia stata lì ad attendere zia Nunziatina e le avrà restituito, forse a malincuore, uno dei tanti veli da lei confezionati in terra per farle asciugare una stilla di sudore per il suo lungo cammino in questo mondo.

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