Libri“Dal disordine del cuore”, il libro di poesie di Anna Maria Tagliamonte

L'intervista

“Dal disordine del cuore”, il libro di poesie di Anna Maria Tagliamonte

Inserito da (redazionelda), martedì 9 marzo 2021 10:10:25

di Alberto Quintiliani

In occasione della prossima pubblicazione del libro di poesie "Dal disordine del cuore" (edizioni Terre del Sole), scritto dalla professoressa Anna Maria Tagliamonte di Maiori, facciamo con lei un breve excursus sulla sua storia letteraria - appena iniziata - che consenta ai lettori una conoscenza "più da vicino" della poetessa Anna Maria.

Anna Maria, premettiamo che tu sei Professoressa di lettere e quindi in linea perfetta con quanto ha formato oggetto della tua vena poetica, che si è poi tradotta nel tuo libro di poesie.
Noi ci conosciamo e siamo amici da diverso tempo, anche se per la lontananza non ci vediamo spesso, quasi sempre soltanto una volta all'anno. Ma ogni volta che appunto ti vedo - come prima annotazione "de visu"- osservo che il tempo scorre su di te a velocità ridotta e scivola via senza lasciare visibili tracce: infatti resti sempre la deliziosa ragazza di sempre.
Ma salvo questi ultimi periodi - complice Facebook - non ero a conoscenza delle tue doti di raffinata poetessa, come stai disvelando con il tuo libro, che raccoglie molte tue intense liriche. Questa "scoperta" recente mi induce subito a chiederti:
da quanto tempo sono" fiorite" queste tue composizioni e quali sono stati i motivi "scatenanti" che ti hanno indotto ad aprire il cuore, lasciando poi sgorgare le tue emozioni ed i tuoi intimi sentimenti, trasferiti poi nelle tue coinvolgenti liriche?

Quando ci siamo conosciuti, Alberto, mai avrei immaginato che un giorno mi avresti intervistato, né che io avrei scritto e pubblicato un libro di poesie. La vita fa ricredere su molte cose e, nonostante le difficoltà, riserva piacevoli sorprese.
Ti ringrazio per i complimenti... fanno sempre bene al cuore. Hai ragione, ci vediamo poco, ma quando accade è una festa.
Gli amici sono un balsamo nella nostra vita. Un dono di Dio. Tu lo sei per me, in questo momento.
Adesso provo, come meglio posso, a rispondere alle tue domande.
Ho sempre scritto. La scrittura per me è stata una alleata nei momenti più difficili della mia vita.
Una sorta di terapia che mi ha aiutata a comprendere meglio me stessa.
Solo di recente però ho iniziato a scrivere poesie, trovando più congeniale questa forma di scrittura per esternare emozioni, sentimenti, stati d'animo. Non esiste, tuttavia, un'unica ragione che mi spinge a scrivere. L'ispirazione può nascere improvvisa per svariati motivi. Una storia che mi viene raccontata, qualcosa che vedo o che vivo, un ricordo che riaffiora... insomma tutto ciò che mi colpisce particolarmente diventa un'occasione per scrivere.

Ricollegandomi alla prima domanda vado più avanti e ti chiedo: Qual è il particolare che ti colpisce e diventa oggetto di analisi per le tue intense storie: il creato, la religione, la fede, il genere umano, la natura, l'amicizia, l'amore....?

 

La vita in generale e di conseguenza tutto: la fede, il creato, la natura, le relazioni umane e ahimé questo tempo pandemico.

Dalle tue risposte risulta evidente che le tue liriche provengono da una miriade di sentimenti che "danzano" dentro di te, che tu inquadri nel tuo obiettivo, e fotografi con assoluta nitidezza. La traduzione dalle intime emozioni alla vita reale, che prendono corpo da molte tue poesie, diventano a questo punto non più patrimonio soltanto tuo, ma si insinuano - a mio avviso - anche nei sentimenti assopiti del lettore e pronti per essere risvegliati.
Era anche questo un tuo obiettivo perseguito, anche se secondario?

No, non era un mio obiettivo.
Chi scrive in un certo senso mette a nudo la propria anima e nel raccontare quanto di più autentico detta il cuore, è inevitabile che il lettore ritrovi qualcosa di sé. Il linguaggio delle emozioni avvicina più di quanto si possa immaginare, crea delle corrispondenze inaspettate.

Vedi Anna Maria, per quanto ti conosco sei una ragazza riservata e credo che tu faccia un'oggettiva forzatura su te stessa nel portare allo scoperto sentimenti ed emozioni che nascono essenzialmente tue, per diventare poi "condivise".
E' corretta questa mia analisi?

In parte sì. Sono riservata ed anche un po' timida, ma non c'è stata nessuna forzatura.
Al contrario, quando scrivo, sono estremamente spontanea e a mio agio.



Consentimi un'altra domanda, che possiamo definire "personale", per cercare di conoscere meglio e di interpretare l'Anna Maria donna: per quanto detto prima, in merito alla tua riservatezza come caratteristica intrinseca, si nota a volte, nel tuo volto sereno, un velo di dolce malinconia, che contribuisce forse a far "germogliare" le emozioni che hai racchiuse nel cuore e destinate poi a diventare poesie. E' corretta questa mia interpretazione o si tratta soltanto di apparenza? La domanda che ti rivolgo è anche conseguente alla lettura di diverse tue poesie, che richiamano alla mente il mondo di Giacomo Leopardi, laddove il Poeta "sospira":
"I migliori momenti dell'amore sono quelli di una quieta e dolce malinconia...."

"... dove tu piangi e non sai di che, e quasi ti rassegni riposatamente a una sventura e non sai quale"
Grande e ineguagliabile Giacomo Leopardi !
La malinconia è solo un velo che mi copre, quando è necessario, per ripararmi dai venti e dalle correnti della vita.
In realtà sono molto più solare di quanto io possa apparire.

 

Anna Maria, dal momento che hai scritto molte poesie, che sono state pressoché totalmente inserite nel tuo libro, sei particolarmente "affezionata" a qualcuna? c'è una tua preferita?

 

Direi di no! Quando le scrivo tutte entrano nel "bagaglio" intimo del cuore. Naturalmente ogni poesia è strettamente collegata alle emozioni del momento, che non hanno tutte la stessa intensità. A volte la poesia è un "lampo" improvviso, ed è lunga appunto un lampo, come questa:

"""""""""""""""""""""""""

"Fiore nel vento"

Questa sono io,

con i miei petali sgualciti

dal forte vento della vita.

Questa sono io,

a volte persa o un po' smarrita,

con una spina nel cuore

da cui scaturiscono sangue e amore.

"""""""""""""""""""""""""""""""""""""""""""""""""

 

Concludo Anna Maria con un'ultima domanda: la tua opera "Dal disordine del cuore" rappresenta soltanto un ingresso nel mondo letterario, cui faranno seguito anche altri scritti, sia di poesia e sia di narrativa, come mi auguro? Pensi inoltre di dar seguito al tuo recondito desiderio di scrivere versi per composizioni musicali? Attenta perché se rispondi affermativamente mi prenoto fin da adesso per..... un testo!!!!!

Magari ! Quale gioia!

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