Lettere alla redazioneStefania Venturini, mia madre

Stefania Venturini, mia madre

Inserito da Giovanni Maria di Lieto (redazionelda), lunedì 23 marzo 2015 19:19:23

di Giovanni Maria di Lieto*

Formatasi sull'insegnamento politico di Pietro Nenni, Stefania Venturini, mia madre, è stata culturalmente vicina alle posizioni di Riccardo Lombardi (la cd. Sinistra socialista), pur rimanendo estremamente attenta al riformismo di ispirazione autonomista del Segretario del Psi Bettino Craxi. Ha condiviso il "laboratorio" politico di Carmelo Conte nella Salerno socialista degli anni 80.

La distinzione classica era tra "frontismo" e "autonomismo" (rispetto all'ex PCI, partito comunista), scelta che si è variamente intersecata nelle posizioni di Nenni, Lombardi, Craxi, tre figure fondamentali del socialismo italiano.

Craxi è stato il Segretario subentrato a Francesco De Martino, nel 1976, Congresso del Midas.

Si mosse puntando al rilancio del partito che, partendo dalla sua grande tradizione, ritrovasse il suo orgoglio e il coraggio di dare inizio a quello che il segretario chiamò "il Nuovo corso". Craxi si oppose al compromesso storico e delineò per il futuro una linea dell'alternanza fra la DC e il suo partito. Già nei primi anni di segreteria ci fu una rivalutazione del pensiero socialista libertario rispetto al marxismo.

Ha commesso degli errori ma, a mio avviso, è stato in larga parte ingiustamente travolto da tangentopoli.

Ed è stato uno dei migliori Capi di Governo - non dimentichiamolo - che l'Italia abbia mai avuto. La storia va riscritta, bisogna ristabilire la verità.

Carmelo Conte è qui con noi, è stato il protagonista della Salerno socialista degli anni 80: il 35% dei consensi, Comune a guida socialista (Vincenzo Giordano) in alleanza con i comunisti (che erano minoranza della maggioranza), Ministro delle Aree Urbane dal 1989 al 1993. Si parlava di "laboratorio" politico, perché a livello centrale Craxi governava con la DC, Carmelo a Salerno sperimentava (da posizioni di forza) l'alleanza con il PCI.

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Stefania Venturini si colloca dichiaratamente nel tempo del Partito, più esattamente della Forma-Partito, della scelta ideologica socialista, riformista, libertaria e garantista, di sinistra ("sinistra", si diceva un tempo, però sinistra non comunista), protesa verso l'Alternativa di sinistra e l'Unità delle sinistre (quella di derivazione socialista e quella di derivazione comunista). La principale ragion d'essere della sinistra si poteva riassumere nel pensiero di Pietro Nenni: "Il socialismo è portare avanti tutti quelli che sono nati indietro".

Cultura del partito, delle sezioni e del dibattito interno, della discussione e della partecipazione popolare. Ci si chiamava "Compagni", per identificare tutti quelli che condividevano l'Idea, ci si dava "del tu" e scomparivano le differenze di classe (il medico, l'avvocato, l'ingegnere erano del tutto uguali all'operaio ed avevano pari dignità all'interno del Partito), nelle sezioni si discuteva e si dibatteva la linea politica, ci si confrontava e si decideva a maggioranza. Altri tempi. Cultura del rispetto delle posizioni di chi la pensa diversamente. Sandro Pertini, socialista e forse il nostro più amato Presidente della Repubblica diceva, citando Voltaire: "Io combatto la tua idea, che è diversa dalla mia, ma sono pronto a battermi fino al prezzo della mia vita perché tu, la tua idea, possa esprimerla liberamente".

Mi chiedo: cosa è la Politica, senza un'anima, senza una spinta ideale e propulsiva?

Alle spalle della Idea, e come vedremo del "fare" politico-amministrativo, Stefania Venturini ha praticato nei fatti - come pre-requisito di partecipazione alla Politica - la Moralità, cioè l'Etica pubblica, che ha come naturale conseguenza la Credibilità.

Da qui il titolo del nostro incontro: "Ideali socialisti e impegno politico nel segno della moralità".

Ecco, qui un'autocritica che pure è giusto fare del "rampantismo" (cioè, quell'uso spregiudicato della politica, che diventa sistema di affari, quindi corruzione) degenerazione che pure v'è stata all'interno del PSI, praticata da taluni, che non avrebbe mai dovuto trovare spazio all'interno del Partito (seppure è anche giusto dire che il PSI di Craxi sia stato fondamentalmente vittima di un attacco concentrico di forze di potere politico, economico, giornalistico).

Su queste linee-guida, mia madre ha fondato il proprio impegno politico.

E' stata protagonista di battaglie libertarie civili e sociali (cito i referendum sul divorzio e l'aborto), spesso in sintonia con i Radicali.

Altro punto fermo. La Lista Rinascita del 1975 (PSI - PCI uniti) alle elezioni comunali e le Tavole di buon governo della comunità locale (che erano state scritte da mio padre Giannino di Lieto, per un popolo che si riappropriava del potere, senza delegare). Lista non premiata dal voto popolare, però non dimentico la piazza Umberto di Minori piena, l'entusiasmo, i fiori, quella tensione positiva di un "discorso" Nuovo che si tentava di proporre alla collettività. La politica è fatta anche di sconfitte. Ma la sconfitta serve per ripartire.

Candidata al Parlamento nazionale nel 1976 nella lista del PSI, ricordo comizi capillari ed entusiasti in tutto il vasto collegio elettorale salernitano (con Enrico Quaranta, Antonio Landolfi, Mario Vignola, Peppino Liuccio e tanti altri autorevoli compagni di partito).

Stefania Venturini è stata apprezzata ed ascoltato componente del Direttivo provinciale del PSI salernitano, oltre che Segretario del Centro-zona PSI Costiera amalfitana.

Vice Sindaco socialista al Comune di Minori dal 1980 al 1988 (oltre che Assessore all'Urbanistica). Qui mi preme sottolineare la scelta del simbolo di partito ad individuare i componenti socialisti della lista del 1980 e del 1985 (lista frutto di una alleanza elettorale), scelta che ancor oggi può considerarsi "rivoluzionaria", cioè non praticata. Cioè, il partito garantisce-garantiva la credibilità del candidato, perché chi si candida, si colloca all'interno di quel partito che si ispira e pratica quei valori, quei principi (la buona politica va praticata e accolta e non va respinta, anzi).

Poi, da Assessore, l'impegno per le opere pubbliche (le opere pubbliche sono sempre state un baluardo delle autentiche amministrazioni di sinistra): strada per il cimitero, le case popolari, la tendostruttura comunale, la nuova illuminazione sul lungomare, l'impegno per la ricostruzione e lo sviluppo del paese a seguito della legge 219/81 sul terremoto, solo per citare alcune fra le tante iniziative.

Voglio anche sottolineare che da Assessore all'Urbanistica mia madre aveva fortemente voluto l'adozione del Piano regolatore comunale nel 1982 (cioè aveva voluto una regola edificatoria per il territorio). Il Prg, superati tutti i controlli di conformità a leggi e regolamenti vigenti in materia urbanistica, approvato ed entrato in vigore nel 1988, è poi incappato nelle maglie della burocrazia regionale.

Di mia madre, non va poi dimenticata quella vasta umanità, disponibilità, attenzione e dialogo con le persone (anche nell'ambito dell'insegnamento scolastico), che il popolo di Minori le ha sempre riconosciuto. Oltre al senso della misura e della giustizia.

Ha fatto parte nel 1992-1993 del Comitato dei Garanti della Usl Costiera amalfitana. Va ricordata la battaglia per l'apertura dell'Ospedale a Pogerola: sempre contro-corrente e sempre contro i poteri costituiti.

Ricordo tante entusiaste campagne elettorali, per le elezioni provinciali, regionali, parlamentari, a favore dei candidati socialisti.

Era ritornata alla politica, con la consueta passione - dopo la disgregazione del PSI negli anni di tangentopoli - con l'impegno a favore dei candidati socialisti alle elezioni regionali del 2005, nazionali del 2008 ed europee del 2009, sempre premiata dal voto popolare e d'opinione.

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Considerazioni finali

L'occasione di questo Incontro è anche dichiaratamente quella di una riflessione più ampia sulla politica e sulle prospettive di una rifondazione di un'area culturale e di pensiero socialista e riformista nel nostro paese.

Il mio pensiero è questo.

Mia madre ha fatto Politica nel segno di un'Idea.

Non ha alcun senso - a mio avviso - parlare di socialisti di destra e di socialisti di sinistra (ad oggi, io non ho ancora capito cosa distingue - nei valori, nei principi - il socialista che è all'interno dell'ex PDL da quello che è all'interno del PD). Voglio dire, ogni scelta personale dei compagni è stata ed è legittima, tenuto conto che vi è stata la dissoluzione di un partito e di un'area di riferimento.

Però, oltre e al di là di un certo qualunquismo di un centro-sinistra genericamente progressista, forse andrebbe fatto il tentativo di ricostruire una Identità-appartenenza su un'Idea socialista condivisa e inclusiva (che non abbia al suo interno il "rampantismo", ma i valori), che riaggreghi le diverse anime.

Altri, dal nulla e senza alcuna storia e credibilità politica alle spalle, hanno creato e disfatto partiti e coalizioni elettorali negli ultimi anni della storia di questo paese.

Non so se sia "vecchia" politica, se il discorso sia anacronistico, cioè in contrasto con i tempi (però, anche l'Utopia fa parte della cultura di sinistra e del cambiamento).

Questa è la politica che Stefania Venturini ha portato avanti: una politica senza demagogia, fatta di Ideali, cioè di sentimento, per dirla in breve.

Ecco, e in conclusione della mia Introduzione, non temiamo di affermare che: ci sono piaciuti Pietro Nenni, Riccardo Lombardi, Sandro Pertini, Bettino Craxi.

Quanto a te, Stefania Venturini, noi tutti non dimentichiamo, non vogliamo dimenticare.

Perché "tutto quanto abbiamo amato intorno a noi non cesserà mai di esistere".

Ci hai appassionato e fatto appassionare, ci hai emozionato.

Ti abbiamo voluto bene.

*avvocato, figlio di Stefania Venturini

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