Lavoro e FormazioneLavoratori stagionali scendono in piazza: 31 maggio manifestazione ad Amalfi. «Nessuno deve rimanere indietro»

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Lavoratori stagionali scendono in piazza: 31 maggio manifestazione ad Amalfi. «Nessuno deve rimanere indietro»

Alle 10.30 una rappresentanza dell’ANLS (Associazione Nazionale Lavoratori Stagionali) della Costiera Amalfitana occuperà simbolicamente, nel rispetto dei divieti vigenti, la piazza del Duomo, per rivendicare il diritto alla tutela, al lavoro

Inserito da (redazionelda), martedì 26 maggio 2020 19:49:15

I lavoratori stagionali della Costa d'Amalfi pronti a scendere in piazza.

Annunciata per domenica 31 maggio, ad Amalfi, una manifestazione che vorrà far sentire forte la voce degli "invisibili", quei lavoratori stagionali da troppo tempo bistrattati e con l'emergenza Covid letteralmente abbandonati al proprio destino

Alle 10.30 una rappresentanza dell'ANLS (Associazione Nazionale Lavoratori Stagionali) della Costiera Amalfitana occuperà simbolicamente, nel rispetto dei divieti vigenti, la piazza del Duomo, per rivendicare il diritto alla tutela, al lavoro.

«L'emergenza sanitaria internazionale che da mesi tutto il mondo sta vivendo ci ha costretti a fare i conti con una realtà mai nemmeno immaginata. Il Covid-19 ci ha travolti in pieno, spazzando via certezze che credevamo saldissime - fanno sapere gli stagionali in una nota -. Anche la nostra bellissima terra, per fortuna solo sfiorata dalla tragedia umana che ha colpito altre zone d'Italia, piange una vittima illustre: il Lavoro. Eravamo consapevoli che si sarebbe aperta una stagione turistica difficile per tutti; non eravamo preparati abbastanza, invece, a perdere la dignità.

In questi mesi si sono rincorsi proclami e decreti, promesse e parole che non hanno fatto che aumentare rabbia ed incertezza: tantissimi sono i lavoratori del turismo che resteranno a casa, beneficiati dei 600 euro previsti dal Governo per marzo ed aprile e (forse) dei 300 della Regione Campania ... poi, chissà; altrettanto numerosi quelli che invece, oltre al danno della perdita del lavoro, sono stati completamente ignorati tagliati fuori, anche dall'ultimo decreto governativo in materia, da qualsiasi forma di sussidio. È il caso dei commessi di negozio, degli operatori di aziende di trasporto, dei punti vendita/informazioni e tante altre categorie che, risultando a tempo determinato per la stagione aprile-ottobre, non esistono né per lo Stato né per la Regione Campania né per le Amministrazioni locali. Per tutti, ad oggi, la Naspi (già dimezzata dal 2015) con cui sopravvivere durante l'inverno è soltanto un miraggio».

«Ribadiremo con forza che il concetto di stagionalità non può e non deve essere legato a una lettera sul contratto o al codice di un'azienda ma alla ciclicità della prestazione del lavoratore. La nostra, purtroppo, è una terra "a tempo determinato" (la "destagionalizzazione" resta solo una parola vuota) e non per colpa di chi ci lavora!

Ricorderemo a chi vive di politica che la Costiera non è solo una cartolina da spot elettorale ma un luogo che ha fatto dell'accoglienza la sua vocazione principale, per cui non esistono lavoratori di serie a e lavoratori di serie b ma persone, con uguale dignità. La guerra tra poveri che si vuole scatenare avrà come unica conseguenza quella di speculare, ancora di più, sul poco lavoro che resta.

Chiederemo alle Istituzioni di fare finalmente una scelta coraggiosa: schierarsi con misure concrete dalla parte delle centinaia di famiglie che vivono di lavoro stagionale, occasionale, a tempo determinato».

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