Eventi e SpettacoliSui Sentieri degli Dei, il 23 agosto va in scena 'Altrove' con Massimo De Lorenzo e Costance Ponti

Sui Sentieri degli Dei, il 23 agosto va in scena 'Altrove' con Massimo De Lorenzo e Costance Ponti

Inserito da (redazioneip), venerdì 19 agosto 2016 16:36:37

Al festival Sui Sentieri degli Dei martedì 23 agosto andrà in scena Altrove, testo scritto e diretto da Paola Ponti per MassimoDe Lorenzo, Constance Ponti e Mario Russo.

È la storia di un ragazzo della periferia, senza istruzione, un padre padrone e un redditizio lavoro di spacciatore. La sua esistenza scorre nella routine della quotidianità: lo spaccio, i bar, le botte e una inusuale passione per il flauto traverso. Tutto tra le quattro vie del quartiere. Sembra non esserci presa di coscienza, le ore scorrono una dietro l'altra. Sembra non esistere nemmeno la possibilità di pensarlo un altrove, quando una sera, per caso, compare una giovane straniera, che, a differenza del ragazzo, non ha ancora smesso di sognare.

Emarginati o integrati? Questo dualismo che ci scorre accanto a volte anche per tutta l'esistenza, esplode pericoloso nella giovane età. Quando ci si accorge che esiste un dentro e un fuori delle cose: noi e il resto del mondo. Ma in questa domanda, quello che interessa non è quanto siamo emarginati o integrati. Piuttosto quanto ci si sente, emarginati e integrati, quando si è poco più che adolescenti.

Quanto conta la concezione che abbiamo di noi, rispetto a quello che siamo davvero? Chi e cosa influenza questo nostro sentire e quanto drammaticamente influisce sulle nostre scelte e la nostra possibilità di osare? Altrove nasce come un piccolo testo di venti minuti per la bella rassegna del Teatro di Roma intitolata ‘Ritratto di una Capitale'.

Una piccola cosa insomma, dentro un involucro importante. «Con la generosità degli attori e di tutta la compagnia - spiega Paola Ponti - siamo arrivati a uno spettacolo autonomo. È ancora una piccola cosa. Nel senso più bello del termine, spero. Perché parla di piccole cose. Cose così. La vita, insomma. Ci siamo ritrovati a raccontare un incontro. Che però, per il protagonista, pare diventare l'incontro».

Sognare è sognare, in generale non parrebbe complicato, da qualunque luogo si parta. Complicato è capire cosa si sogna. Darsene il diritto, di poterlo pensare, il futuro. Avere la forza di immaginarlo. «Il personaggio da cui sono partita sembra non poter immaginare nient'altro di quello che fa, di quello che crede di essere nato per fare. Così, senza domande, senza desideri. Semplicemente scorre i giorni uno accanto all'altro, fino a quando, una ragazza, una notte gli pone delle domande. Non credo che nelle storie, come nella vita, sia davvero utile quello che si dice a qualcuno. Anzi spesso, le cose che diciamo le diciamo per altri o per se stessi. Credo che sia invece profondamente utile saper fare delle domande. Fare la domanda giusta a qualcuno, può davvero aprire nuove strade. I tre personaggi si trovano in quell'istante appesi al filo, quando presto tutto potrebbe essere già passato: "La vita dura un secondo? La vogliamo anche fare difficile?»

Domandare e domandarsi un Altrove, in questa storia, significa poter guardare oltre la siepe, per darsi la possibilità di avvicinarsi di più a quello che siamo, per non accorgersi alla fine di aver vissuto la vita di qualcun altro.

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