Eventi e Spettacoli“Schermi d’Arte”: 2-6 luglio il cinema approda alla Villa Romana di Minori

“Schermi d’Arte”: 2-6 luglio il cinema approda alla Villa Romana di Minori

Inserito da (ranews), domenica 10 giugno 2018 12:31:42

Di Paolo Spirito

La nuova Rassegna Cinematografica "Schermi d'Arte", che si svolgerà dal 2 al 6 luglio nella Villa Romana di Minori, intende dedicare 4 film a quella che è stata definita unanimemente dalla critica cinematografica non solo nazionale "rinascenza del Cinema Napoletano".

 

L'ombra del Vesuvio, infatti, lo scorso anno si è allunga fino al Lido di Venezia per la LXXIV° Edizione della Mostra d'Arte Cinematografica. Una Napoli contemporanea che guarda dentro i suoi mali, persino in qualche caso ci scherza su in maniera grottesca, una Napoli in cerca di riscatto, unica nel suo concentrato di meraviglie e dolori si offre, cercando di smarcarsi dagli stereotipi, alla Mostra del Cinema di Venezia.

 

Tra concorso, fuori concorso, Orizzonti, Settimana della Critica, Cinema nel giardino e Venice Days sono almeno sette i film che la raccontano a Venezia 74. Più che una casualità perché Napoli, da sempre set cinematografico "rivale" di Roma, sta conoscendo da anni una 'rinascita' cinematografica, spinta dalle serie tv come "Gomorra" ovviamente ma anche da "Un posto al sole", autentica palestra di nuovi talenti.

 

Una Napoli che è factory con società capaci di attirare produzioni importanti (Figli del Bronx, per citarne una) e di mettere su persino i laboriosi e costosi film d'animazione (è il caso della Mad). Un'armata partenopea insomma non solo di grandi registi (da Paolo Sorrentino a Mario Martone) e interpreti affermati (Toni Servillo, Iaia Forte, Silvio Orlando e tanti altri), ma di tanti autori e artisti che insieme caratterizzano il Nuovo Cinema Napoletano.

 

Nuovo Cinema Napoletano che auspichiamo possa attrarre la partecipe attenzione e la condivisa riflessione di sempre più giovani desiderosi di disintossicarsi dalle melense programmazioni estive delle televisioni così dette generaliste e dai paradisi artificiali dei social, per riscoprire nel fascino della "settima arte" uno strumento ancora esteticamente e socialmente valido per la crescita culturale e civile della Nazione.

Programma

Lunedì 2 luglio, ore 21.30: "Il Signor Rotpeter" di Antonietta De Lillo, liberamente tratto dal Racconto "Una relazione per un'Accademia" di Franz Kafka (1917), Italia 2017, (durata: 37'), con Marina Confalone, Produzione Marechiaro Film

Ritratto immaginario dedicato al personaggio creato dalla penna di Franz Kafka, scimmia diventata uomo, interpretata da una sorprendente Marina Confalone. Antonietta De Lillo crea un personaggio cinematografico che ha in sé istanze senza tempo quali libertà e sopravvivenza, portando lo spettatore a rispecchiarsi in questo strano individuo.

Commento Del Regista: "Tutto ha avuto inizio quando Marcello Garofalo mi segnalò la performance teatrale del testo kafkiano Una Relazione per un'Accademia, ideata e interpretata da Marina Confalone, una delle attrici a mio avviso più importanti del panorama italiano. Sono così andata a Napoli a vedere la sua messinscena in un'aula dell'Università Federico II. Marina Confalone ha accettato di condividere quest'avventura e ha preso forma dentro di me l'idea di far uscire dalla pagina scritta il personaggio kafkiano Rotpeter per farlo vivere in una Napoli contemporanea, attraverso una lunga intervista. Con tutte le peculiarità del cinema di finzione ho realizzato il mio primo ritratto di un personaggio immaginario, nato dalla penna di uno scrittore. Quello che mi aveva colpito della lezione del Signor Rotpeter era la sua ricerca disperata di una "via d'uscita". È da lì che, assieme a Marcello Garofalo, ho iniziato a immaginare un Rotpeter ormai integrato, la cui via d'uscita non gli ha portato la libertà ma semplicemente un modo per andare avanti. Rotpeter è un essere vivente che, parlando di sé stesso, parla della nostra condizione umana. Come lui che, per adattarsi a un mondo che l'aveva segregato, è stato costretto a osservarlo e imitarlo, anche noi spesso siamo costretti ad adattarci a una società che sempre più è dettata da poteri economici e che ci costringe ad assorbirla, a discapito della nostra umanità e libertà. Il nostro Rotpeter si è trovato a dover combattere per la propria sopravvivenza ma, alla fine di questa conversazione immaginaria, sente il bisogno di non lottare solo per sé stesso ma anche per gli altri. Anch'io, come Rotpeter, credo che se vogliamo uscire da una condizione che ci snatura e che ci costringe a diventare altro da noi, dovremmo seguire il suo desiderio". Antonietta De Lillo

Martedì 3 luglio, ore 21.30: "Il cratere", di Silvia Luzzi e Luca Bellino, Italia 2017, (durata: 94'), con Rosario Caroccia, Sharon Caroccia, Tina Amariutei, Assunta Arcella, Imma Benvenuto, Erois Caroccia, Mariaelianna Caroccia, Rosario Junior Caroccia, Rosario Petrone, Davide Russo, Genny Valentino Produzione TFilm, Rai Cinema, con il contributo del MiBACT, Pulse Britdoc Genesis Fund

"Il cratere" è terra di vinti, spazio indistinto, rumore costante. Rosario è un ambulante, un gitano delle feste di piazza che regala peluche a chi pesca un numero vincente. La guerra che ha dichiarato al futuro e alla sua sorte ha il corpo acerbo e l'indolenza dei tredici anni. Sharon è bella e sa cantare, e in questo focolaio di espedienti e vita infame lei è l'arma per provare a sopravvivere. Ma il successo si fa ossessione, il talento condanna. Il Cratere è una favola Disney al contrario...

 

Unico titolo italiano in concorso all'interno della Settimana Internazionale della Critica di Venezia, Il cratere segna l'esordio nel lungometraggio di finzione per la coppia di documentaristi formata da Luca Bellino e Silvia Luzi. Un'indagine sul rapporto padre-figlia in un contesto, quello della Campania sottoproletaria, sempre più in rilievo nello scenario cinematografico nazionale. Tra vendite di peluche per strada e sogni di riflettori neomelodici, un dramma familiare irradiato dalla splendida performance della giovanissima Sharon Caroccia.

Giovedì 5 luglio, ore 21.30: "L'equilibrio" di Vincenzo Marra, Italia 2017, (durata: 90'), con Mimmo Borrelli e Roberto Del Gaudio, Produzione Cinemaundici, Lama Film, con Rai Cinema ed Ela Film

Giuseppe, un sacerdote campano già missionario in Africa, opera in una piccola diocesi di Roma. Messo in crisi nella sua Fede, chiede al Vescovo di essere trasferito in un comune della sua terra, e così viene spostato in un piccolo paesino del napoletano. Giuseppe prenderà il posto del parroco del quartiere, Don Antonio, un uomo dal grande carisma e dalla magnifica eloquenza, ascoltato e rispettato da tutti perché combatte una battaglia contro i sotterramenti illegittimi di rifiuti tossici. Don Antonio per meriti acquisiti sta per essere trasferito a Roma. Prima di partire Don Antonio introduce Giuseppe nella dura realtà del quartiere. Una volta rimasto solo, il sacerdote si dà da fare cercando di aiutare in tutti i modi la comunità, fino a quando, scoprirà la vera scomoda realtà di quel luogo. Giuseppe decide di seguire il suo percorso spirituale senza paura ma malgrado la sua grande tenacia e il suo coraggio, si scontrerà con una realtà molto dura che lo metterà nell'angolo. Una storia commovente che parla di umanità e della forza di difendere la propria fede davanti al dolore.

Venerdì 6 luglio, ore 21.30: "Gatta Cenerentola" di Ivan Cappiello, Marino Guarnieri, Alessandro Rak, Dario Sansone, Italia, 2017, (durata: 86'), con Maria Pia Calzone, Alessandro Gassman, Massimiliano Gallo. Produzione Mad Entertainment, Big Sur, Sky Dancers, Tramp Ltd, O' Groove, Rai Cinema, MiBACT

L'animazione italiana cerca di rinascere, dopo alcuni sprazzi promettenti ormai lontani almeno una decina d'anni, con la conferma degli autori de L'arte della felicità che, a distanza di quattro anni, tornano a raccontare Napoli, ma da un punto di vista diverso. Dopo la terra e il fuoco del Vesuvio, con tante storie che ruotano intorno alle corse di un tassista, sospendono Mia (Gatta Cenerentola) nell'acqua del mare che la bagna e la rende così bella e furtiva. Una storia raccontata tutta su una nave, con l'agilità di chi potrebbe salpare da un momento all'altro, ma anche la sempre rinnovata fiducia nell'ancora che la tiene stretta al suo golfo. La mobilità del taxi lascia spazio alla staticità della nave ferma nello spazio, ma soprattutto in un tempo lungo oltre 15 anni, quello in cui Cenerentola è cresciuta nelle viscere della Megaride, e come questo piccolo isolotto del porto di Napoli, in cui sorge Castel dell'Ovo, tiene sempre sotto controllo la città e il suo vulcano, ma senza avvicinarsi di un passo. Sulla nave ci si viene apposta, non è luogo di passaggio, ed è il sogno del padre di Cenerentola, armatore e scienziato, di far rinascere la sua città partendo dal porto, ridando vita ai suoi fondali, quasi sfidando il Vesuvio a reagire a colpi di lava infuocata. Il padre però muore e la lascia in balia di una matrigna perfida e di sei sorelle che fanno onore al suo essere una vera Cenerentola. Il padre ha portato nella tomba i suoi sogni di ridare lustro alla città e i segreti per provarci; ormai la criminalità la fa da padrona, anche grazie all'alleanza fra il boss Salvatore Lo Giusto, detto ‘o Re, e la matrigna, che hanno fatto fruttare l'eredità della piccola per diventare padroni del traffico di droga e rendere il porto zona franca del riciclaggio internazionale. "Gatta Cenerentola" è l'inno di speranza e nostalgia per una città (e una nave) nobile che sognava futuro mentre oggi sogna solo il suo passato. Il tempo finisce quasi per sovrapporsi, con il primo e l'oggi che si combattono sotto forma di fantasmi e piccoli mafiosi, in un film che usa la chiave della fantasia, della stilizzazione animata per raccontare Napoli, lasciando per una volta da parte - per fortuna - quell'iper realismo gomorriano che sta saturando la narrazione di quell'immaginario di note stonate ai limiti della auto parodia.

Galleria Fotografica