Eventi e SpettacoliRavello, i giovani attori della "Ribalta Off" aprono la 43esima stagione teatrale all'Annunziata

Ravello, i giovani attori della "Ribalta Off" aprono la 43esima stagione teatrale all'Annunziata

Inserito da (redazionelda), mercoledì 19 dicembre 2018 13:56:17

Il gruppo teatrale la Ribalta di Ravello torna sul palco per il 43esimo anno consecutivo con due opere: "'O miedeco d''e pazze", celebre testo di Eduardo Scarpetta e "Una moglie quasi perfetta", atto unico molto contemporaneo liberamente tratto da una commedia di Raffy Shart (quest'utima in scena all'auditorium "Oscar Niemeyer" il 16 e 17 gennaio 2019).

Due opere che certificano la crescita di quella che è stata la prima classe del laboratorio teatrale ‘Franco Lucibello', nato nel 2013 e che continua la sua attività avvicinando tanti giovani ravellesi al palcoscenico.

Con "'O miedeco d''e pazze" saranno proprio i ragazzi della Ribalta Off guidati da Anna Dumas ad aprire la stagione teatrale venerdì 4 e sabato 5 gennaio 2019 (ore 18.30) al Complesso Monumentale dell'Annunziata.

Il simbolo di Ravello nel mondo, ben attrezzato per concerti di musica da camera, grazie alla disponibilità di Don Angelo Mansi apre porte anche al teatro, diventando palcoscenico di una delle commedie più esilaranti della copiosa produzione di Scarpetta.

Ciccillo, giovane nullafacente, da anni vive a Napoli grazie ai danari del facoltoso zio Felice al quale fa credere di frequentare con profitto la facoltà di medicina.

Quando Felice da Roccasecca giunge a Napoli insieme alla moglie Concetta e alla figliastra Margherita si ritrova vittima dell'ennesima messa in scena di Ciccillo e del suo complice Michelino: il giovane millanta infatti, di essere diventato psichiatra e di dirigere una clinica per alienati mentali. Il raggiro ovviamente, ha come obiettivo continuare a spillare allo zio credulone i soldi necessari a coprire i continui debiti di gioco. Persone normali, con i loro pregi e i lori difetti, diventano i protagonisti di un esilarante malinteso.

I finti pazzi finiscono col rappresentare il momento storico che vive Napoli in quegli anni.
Ogni personaggio affronta la vita a modo suo, cercando di districarsi tra tutte le difficoltà morali ed economiche della vita di tutti i giorni.
In un paesaggio non molto distante da quello che viviamo quotidianamente, la grande opera di Scarpetta diventa lo specchio della società contemporanea a conferma che: "I veri pazzi non sono rinchiusi in manicomio".

Info e prenotazioni AAST di Ravello tel. 089 857 096 | www.laribaltaravello.it

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