Eventi e SpettacoliMinori, martedì 8 atto unico "Una sera a..." di Turgenev sul molo

Minori, martedì 8 atto unico "Una sera a..." di Turgenev sul molo

Un semplice - e per nulla ambizioso - divertissement, ambientato in Italia, che evoca vizi e virtù mondane dei nobili prendendo a pretesto il viaggio di un'anziana ma ancora piacente Contessa

Inserito da (redazionelda), lunedì 7 settembre 2015 11:58:22

Chi non conosce il monumentale romanzo "Padri e figli" di Ivan Sergeevič Turgenev, un'opera rimasta nella storia della letteratura russa dell'800? Ma sfideremmo chiunque a sapere che lo scrittore, convinto del futuro europeistico della madre Russia e affascinato e divertito dal mondo Parigino, frivolo e ammantato di leggerezza, un giorno si è divertito a scrivere una breve pochade che, ambientata in Italia, evoca vizi e virtù mondane dei tanti Nobili Russi incontrati durante i suoi viaggi, dipinti in maniera ironica ed anche inevitabilmente un po' critica.

"Una sera a ......", che andrà in scena martedì 8 settembre presso il pontile di Minori (ore 21) con la regia di Bruno Garofalo, riprende proprio Una sera a Sorrento (1852) dello scrittore russo, ridotto ad hoc da Gennaro Monti insieme al regista.

Turgenev osserva, critica e ci restituisce immagini, intrighi e lieto fine, prendendo a pretesto il viaggio un po' debosciato di una anziana ma ancora piacente Contessa e del suo accompagnatore. A loro si accompagna una piacevole fanciulla, nipote della nobildonna, ed uno strano cicisbeo, prima forse attratto dalle ricchezze della donna, e poi arreso all'amore per la giovane nipote. La cosa non fa immensamente piacere alla Contessa, la corte di quel giovane la lusingava, ma poi il buon senso, l'amore per l'amore in se stesso, la cortese presenza del suo fedele amico e coetaneo, la spinge ad accettare se non a promuovere le nozze della nipote, e coinvolta fino in fondo, organizza anche le sue, di nozze, finalmente con il devoto amico.

Trionfo dell'amore e dei buoni sentimenti, dopo una serie interminabili di gag strabilianti, di equivoci e di recite inventate per spiazzare ora questo ed ora quello tra i protagonisti. Chi la verve diabolicamente accattivante della Contessa poteva impersonare se non Rosaria De Cicco, pregevole interprete del Teatro di prosa leggero e divertente, affiancata da un altro straordinario e pirotecnico attore di scuola napoletana, quale Ernesto Lama. Il piacevole spettacolo, quasi una pochade parigina, ambientato però in un grande albergo di Sorrento, viene allietato con vari pretesti dagli interventi di un attore/cantante di grande raffinata esperienza e cultura quale Lello Giulivo, che interpreterà alcune tra le più belle canzoni classiche napoletane.

Un balletto realizzato in varie trance, da una coppia di solisti classici (Francesca Lastella e Flavio Quisisana), punteggerà i momenti salienti dello spettacolo, e gli sfondi filmici completeranno la parte visiva con ambientazioni legate al territorio, degna cornice di splendidi costumi d'epoca che faranno rivivere quei romantici personaggi inventati dal nostro autore.

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