Eventi e SpettacoliMaiori, Terminal Sita di "pubblica utilità": Gatto fa un passo indietro

Maiori, Terminal Sita di "pubblica utilità": Gatto fa un passo indietro

Dopo le contrarietà il capogruppo di maggioranza: «Ho ricevuto ampie garanzie dal sindaco Capone rispetto alla volontà di discutere in maniera seria e definitiva la questione al fine di poterla, entro qualche mese, chiudere definitivamente»

Inserito da (redazionelda), venerdì 28 dicembre 2018 17:44:17

Alla fine ha deciso di sostenere le tesi del suo gruppo di maggioranza, il consigliere Andrea Gatto.

Nel consiglio comunale svoltosi ieri mattina, chiamato a votare la proposta di revoca della dichiarazione di pubblica utilità per il terminal bus della SITA immaginato dall'Amministrazione comunale in località "Demanio", il voto del capogruppo di "Obiettivo Maiori" è stato determinante dopo l'astensione nella seduta del 29 novembre scorso che ha determinato la perfetta parità in sede di voto (6 consiglieri favorevoli, 6 contrari) che ha determinato la nuova convocazione dell'assise cittadina sullo stesso argomento.

E dire che stavolta le minoranze di Orizzonte e Civitas 2.0 rappresentate dai consiglieri Enrico Califano, Maria Teresa Laudano, Lucia Mammato e Valentino Fiorillo, che avevano visto anche il voto favorevole dei due consiglieri fuoriusciti dalla maggioranza, Raffaele Cipresso e Marco Cestaro, attendevano di ottenere la maggioranza con Gatto pronto a palesare il suo pensiero contrario già ribadito attraverso una lettera trasmessa a sindaco e consiglieri di "Obiettivo Maiori" lo scorso 20 agosto.

Ma invece Gatto si è ricongiunto (sull'argomento) ai suoi compagni di cordata.

 

Di seguito la nota prodotta dai gruppi di minoranza Orizzonte e Civitas 2.0

«Sulla revoca del terminal bus SITA al demanio nel Consiglio Comunale di ieri si è consumata l'ennesima farsa di questa amministrazione allo stadio terminal...e.

Erano le 10.30 di un giovedì lavorativo in pieno periodo natalizio, senza che i maioresi sapessero nulla. Probabilmente ad evitare che qualche cittadino, di Via Nuova Chiunzi o meno, potesse far sentire la propria presenza mentre si discuteva sulla sua pelle.

O più probabilmente per evitare ulteriore imbarazzo al capogruppo di maggioranza per la marcia indietro con cui ha votato contro la revoca del provvedimento, che lui stesso aveva richiesto per iscritto ai suoi amici.

Quello che più colpisce sono le argomentazioni del consigliere Gatto che, sorvolando sul suo ruolo eminentemente politico di capogruppo di questa sottospecie di maggioranza, afferma ancora una volta di non essere un "politico" e che "i panni sporchi si lavano in famiglia".

Per la verità, in famiglia si lavano i panni sporchi propri, non quelli di tutti, e questi "panni sporchi" possono compromettere il futuro della vita quotidiana di centinaia di cittadini.

Lo avevamo detto nell'ultimo manifesto... sono contro i cittadini, a tutti i costi: per salvare la sua maggioranza ridotta a lui stesso, a cinque stipendiati coi soldi nostri in Giunta e ad una residua consigliera semplice, tradisce le sue convinzioni e condanna un pezzo di città.

Dispiace dirlo... patetico.

Tanto da lamentarsi che la letterina con cui chiedeva la revoca sia arrivata nelle mani dei consiglieri di opposizione, dimenticando anche che una volta indirizzata a Sindaco e Segretaria comunale, l'atto - disgraziatamente anch'esso "politico" - diventa di pubblico dominio.

Patetico lui, tristissimi i suoi compagni di merende, silenziosi e interessati solo a restare dove sono. Tutti dovremmo cominciare a chiedercene il perchè!».

Le motivazioni di Gatto

«Per la seconda volta in meno di un mese ci ritroviamo in consiglio comunale a dover dar seguito a una richiesta, fatta da parte della minoranza, riferita alla revoca della pubblica utilità per la costruzione del terminal Sita.
Orbene è certamente da riportare che detta richiesta delle minoranze arriva non per propria iniziativa ma è, di fatto, stata generata da una mia comunicazione, alla mia stessa maggioranza (e non alle opposizioni), rispetto alla quale richiedevo in maniera formale una discussione della problematica alla luce delle mutate condizioni di progetto riferita all'area del Demanio.
Nella mia richiesta è palese, fin dal titolo, la richiesta di ridimensionameto e/o revoca.... Non solamente quest'ultima.
In quella missiva era altresì richiesto parere tecnico della segreteria rispetto a eventuale danno o presunto tale derivante da eventuali provvedimenti di revoca: rispetto a tale richiesta è quindi stata acquisita dallo scrivente parere non confortante della segreteria comunale.
Volevo discuterne con il mio gruppo e, in seguito, riportarlo quale argomento di consiglio al fine di poter prendere la migliore decisione possibile nell'interesse del mio paese.
Nella mia vita, cosi come nella mia professione, non ho mai avuto problemi nel ridiscutere decisioni già prese: non per indecisione o pressioni, ma per il mutare di condizioni che, di fatto, mutano la futura utilità del progetto con la possibilità, di converso, di creazione di potenziali problematiche a venire.
Mi sono definito da sempre un uomo libero e, pertanto, ho palesato quanto penso, quanto tuttora credo.
E' stato altresì singolare l'iter d'incontri tra maggioranza e opposizione avuti in precedenza il passato consiglio comunale: si è dapprima quasi raggiunto idealmente un'univoca decisione (con un gruppo di opposizione) fino all'ammutinamento avuto (probabilmente per opportunità politica) da parte della stessa opposizione che non ha partecipato con due dei tre capogruppo all'incontro ad hoc organizzato pochi giorni prima del consiglio comunale nel quale il sindaco stesso auspicava, sulla questione, un deliberato univoco.
Sì, opportunità politica, perché rispetto alla possibilità di colpire la palla hanno nuovamente deciso di colpire il calciatore.
Perché era forse più giusto utilizzare il mio voto contrario per mettere sotto la maggioranza e accreditarsi agli occhi del popolo.
Non è stato evidenziato (a convenienza) nemmeno il cambio di bandiera di alcuni amici consiglieri dapprima favorevoli al terminal e oggi fermamente contrari.
Se fossero stati responsabili i nostri oppositori, probabilmente, avrebbero pensato al bene di Maiori prima ancora di sperare in una soccombenza in consiglio della maggioranza.
Avrebbero pensato a chiudere la partita prima del consiglio, magari acquisendo lo stesso risultato con meno blasone, e non sfruttare ancora e ancora lo stesso argomento del quale, probabilmente, non conoscono nemmeno i concetti base.
Questo non è accaduto perché l'ego di qualcuno è smisurato al punto di credere nel proprio io all'estremo: di questo mi dispiace tanto avendo io stesso creduto in un dialogo franco e costruttivo e, soprattutto, in una possibile soluzione comune della faccenda nell'interesse del paese.
E allora cosa fare?
Ho preferito lasciare l'aula e dimostrare che quella "vittoria politica" delle opposizioni tale non è stata... è stata una sconfitta invece, una sconfitta mia probabilmente, ma sicuramente una sconfitta della buona politica.
Ora ci ritroviamo qui a discutere dello stesso argomento.
Io sono diventato l'ago della bilancia (secondo loro)... e probabilmente è così.
E allora, prima di passare alla mia dichiarazione di voto credo sia giusto fare un ulteriore appunto, forse scontato e banale ma credo sia necessario:
- La mia maggioranza ha approvato la pubblica utilità al terminal Sita e, se revoca ci deve essere, essa sarà votata, appunto, dalla mia maggioranza con propria convocazione di consiglio comunale;
- Non nego tutt'oggi di nutrire serissimi dubbi rispetto al progetto presentato dalla Sita in riferimento al terminal Eco sostenibile (che di eco sostenibilità ha ben poco), pertanto continuerò a portare avanti, all'interno della mia stessa maggioranza, la proposta di ridimensionamento dello stesso cercando di mitigare ogni rischio connesso per Maiori, il mio paese, in cui vivo e in cui ho investito;
- Ho ricevuto ampie garanzie dal sindaco Capone rispetto alla volontà di discutere in maniera seria e definitiva la questione al fine di poter, entro qualche mese, chiudere definitivamente la stessa.
Qualora questo non fosse possibile, ovvero sia impossibile trovare soluzioni alternative, sarò io stesso a convocare il consiglio comunale: vedremo allora se i colleghi di opposizione si esprimeranno con la stessa solerzia e foga!
Per tutto quanto sopra rappresentato voto quindi "No" rispetto alla proposta di revoca delle opposizioni».

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