L'uomo ha inventato la lampadina a incandescenza verso la fine dell'Ottocento, Sir Joseph Wilson Swan ne ha brevettato il progetto nel 1878. Le lucciole, invece, emettono luce da sempre, senza alcuna fatica, illuminando i boschi, le campagne e i nostri cuori nelle notti estive, lasciandoci a bocca aperta. Ma il numero delle lucciole sta diminuendo. Per questo il Corpo Forestale Dello Stato organizza l'iniziativa di sensibilizzazione "Luce nella Biodiversità - La Notte delle Lampyris". Mercoledì 22 giugno prossimo ci si ritroverà presso il borgo di Pontone, nel Comune di Scala, intorno alle 22. Dopo una breve introduzione su questi incredibili animali, simili a minuscole stelle cadenti, che stanno gradualmente scomparendo a causa dei pesticidi e dell'impatto antropico, alle 22,30 circa, si partirà per la Valle delle Ferriere alla ricerca delle lampyris. Dopo una breve sosta, alle 23,30, presso Rio Canneto, a Mezzanotte si proseguirà per la Valle dei Mulini. L'arrivo ad Amalfi è previsto per le 01,00.
Si consiglia a tutti i partecipanti di portare con sé una torcia per fare luce in caso di necessità, anche se la luce prodotta dalle lucciole è forse la più efficiente che esista. Una lampadina non è nulla in confronto al bagliore di centinaia di lucciole che accendendosi cercano l'altro per accoppiarsi. Le lucciole assimilano ossigeno e, all'interno di apposite cellule, lo uniscono ad una sostanza chiamata luciferina: ciò genera una reazione chimica in grado di produrre luce quasi senza calore e lo stupore negli occhi di chi sa ancora emozionarsi per le "piccole" cose.