Eventi e Spettacoli‘Le voci di dentro’: 18 agosto a Conca dei Marini l’omaggio a Luca De Filippo

‘Le voci di dentro’: 18 agosto a Conca dei Marini l’omaggio a Luca De Filippo

Inserito da (ilvescovado), lunedì 15 agosto 2016 14:04:59

Sarà il meraviglioso scenario del Teatro all'aperto di Conca dei Marini ad ospitare l'omaggio a Luca De Filippo, protagonista di successo del nostro teatro nazionale ed erede dell'Arte paterna del grande Eduardo. Giovedì 18 agosto verrà infatti messa in scena "Le voci di dentro", capolavoro della drammaturgia eduardiana in tre atti (inizio ore 21.00, ingresso libero), per commemorare l'attore prematuramente scomparso lo scorso novembre. Lo spettacolo, patrocinato dal Comune e dalla Pro Loco, sarà curato dalla Compagnia del "Teatro Instabile" di Valdobbiadene, amena cittadina del trevigiano e patria del Prosecco da dove, 6 anni fa, è partita la sfida di Maurizio Ruggiero, insegnante originario di Minori, di creare una compagnia studentesca che mettesse in scena le più importanti opere di Eduardo De Filippo.

«La Compagnia del Teatro Instabile - ha spiegato l'eclettico insegnante minorese - nasce nel 2010 all'interno dell'Istituto superiore G. Verdi di Valdobbiadene. Da allora partecipa a eventi e rassegne teatrali con notevole consenso di pubblico. Tra i testi messi in scena ricordo "Natale in casa Cupiello", "Questi fantasmi", "Non ti pago", "Le voci di dentro" (ultimo lavoro) di Eduardo e "L'Avaro" di Moliere. Dal 2011 ci esibiamo sui palcoscenici della Costiera Amalfitana nel periodo estivo organizzando il "Tour Terre amiche", con l'obiettivo di unire la Divina e le bellissime colline del Prosecco in un gemellaggio culturale giunto ormai alla sesta edizione. La tournée di quest'anno è dedicata a Luca De Filippo con "Le voci di dentro", testo impegnativo di cui Luca è stato protagonista sulla scena, sia accanto ad Eduardo che con la sua Compagnia».

La trama Le voci di dentro sono le voci della coscienza, spesso inascoltate, che soffochiamo nei timori e nelle ansie, nell'ipocrisia dei rapporti familiari e delle convenzioni sociali, ma che sono destinate, prima o poi, a venire fuori con drammatica irruenza. Proprio una di queste voci spinge Alberto Saporito, il protagonista della commedia, ad accusare i propri vicini di casa, la famiglia Cimmaruta, dell'assassinio del suo amico Aniello Amitrano. Ma, al momento di presentare le prove, viene assalito da un dubbio atroce: il delitto è avvenuto davvero, o si è trattato solo di un sogno? A rendere verosimile l'accaduto sono le accuse reciproche all'interno della famiglia Cimmaruta: il marito contro la moglie, il nipote contro la zia, ciascuno è disposto ad accusare l'altro per salvare sé stesso e mettere in atto la propria vendetta contro l'odiato familiare, mentre il fratello di Alberto, Carlo, dopo essere stato in un primo momento suo complice, è pronto a tradirlo per impossessarsi dei miseri averi di famiglia. Il mistero si infittisce nel momento in cui la moglie della presunta vittima denuncia la scomparsa da casa del marito. A questo punto i Cimmaruta invitano Alberto Saporito per una gita fuori porta, che ha tutta l'aria di un tentativo di liberarsi dello scomodo accusatore di un omicidio che forse non è mai avvenuto. Vittima di questo paradossale equivoco è in realtà la stima, la fiducia reciproca che dovrebbe essere alla base dei rapporti umani, e che invece viene assassinata ogni giorno dalla falsità, dai rancori personali, dalla disponibilità ad accettare continui compromessi con la coscienza e ad accettare il male, diventandone in qualche modo complici.

Una serata, dunque, alla quale non potranno mancare gli amanti del teatro colto e raffinato.

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