Eventi e SpettacoliIl ritorno di Mengoni al Palasele: un viaggio di musica e bellezza dedicato agli esseri umani

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Il ritorno di Mengoni al Palasele: un viaggio di musica e bellezza dedicato agli esseri umani

Dopo il successo dello scorso maggio, Atlantico On Tour è tornato a Eboli per un viaggio di musica e bellezza dedicato agli esseri umani

Inserito da (redazionelda), lunedì 25 novembre 2019 15:27:07

di Sabrina Sica

L'amore ha vinto. Vince. Vincerà.

L'amore, quel sentimento che non conosce confini. Che trova infiniti spazi, che non aspetta tempo. L'amore, che cerca parole e storie, racconta istanti e emozioni lasciando libera ogni nuova sensazione.

L'amore ha vinto, ancora una volta, nella notte di Marco Mengoni e il Palasele ha spalancato il suo cuore per un vortice di passione e libertà. Il re matto è cresciuto, e la sua voce è quella carezza che ti avvolge per poi sconvolgerti. Inconfondibile e potente, intensa e mai banale. Atlantico On Tour è un viaggio di bellezza, arte, natura e musica: una nuova storia da raccontare, un nuovo tassello per quel mosaico di emozioni condivise a cuore aperto tutte d'un fiato.

«Qui, insieme a noi, dovete sentirvi liberi di piangere, cantare e urlare. Questo spazio è il nostro spazio, io scelgo l'amore anche se è diventato impopolare farlo». E nella notte dedicata all'amore, Mengoni è pronto a ribadirlo su un ritmo incessante di speranza e verità: «Va di moda diffondere l'odio, marcare le differenze tra gli esseri umani. Eppure, io so che la vita è una sola e non voglio assolutamente perdere un secondo del mio tempo in queste cose». Show inarrestabile, diretto e leggero. Come fosse un mare immenso, di onde e riflessi.

«Abbracciatevi, poi mi piacerebbe prestarvi i miei occhi per farvi vedere quando siete belli così»: Ti ho voluto bene veramente, In un giorno qualunque, Proteggiti da me, Everest, Parole in circolo, Onde,Guerriero, Calci e pugni, L'essenziale, Hola, Duemila volte. Darsi, per ritrovarsi. Ancora più pieni, ancora più intensi e soprattutto ancora più veri. E lasciarsi avvolgere da quella energia di un Palazzetto che si riconosce vicino, si stringe senza chiedere nulla. Ad incassare la vita sul ring, come Muhammad Ali.

E' questa l'immagine più intensa da portare a casa, da custodire accanto alla musica che salva. «Il nostro mare sembra essere diventato una discarica e la terra un supermercato sempre aperto, quest'ansia di condividere ogni cosa ci sta togliendo la memoria. Siamo in contatto ma sempre più soli». Resistere all'indifferenza, e farlo attraverso quell'essenza che restituisce concretezza.

«Sono stato qualche mese fa insieme a un primo cittadino per consegnare un po' di borracce in una scuola di Milano - ha raccontato tra una standing ovation e l'altra -. Quegli occhi curiosi e quegli sguardi sono la risposta necessaria. Il giorno dopo tutti parlavano dei miei capelli, e la cosa non riusciva a farmi sorridere: che piega stiamo prendendo? Perché insistiamo con questa superficialità, io stavo facendo una cosa importantissima e tutti si erano accorti di un taglio di capelli poco ordinato?». E sono quei sorrisi naturali, immediati, forti e diretti a riaccendere i colori. Perché Mengoni e i suoi insistono e credono «negli esseri umani che hanno il coraggio di essere umani».

Eboli, ha risposto senza lasciarsi sopraffare dall'effimero, perché in quella notte di "pezzi di cuore" tutto ha trovato la sua luce naturale. E l'amore ha vinto. Vince e vincerà.

Credit picture: Alfonso Maria Salsano

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