Economia e TurismoPositano, già nel 2003 gli albergatori denunciavano i troppi attracchi al molo a discapito della vivibilità

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Positano, già nel 2003 gli albergatori denunciavano i troppi attracchi al molo a discapito della vivibilità

Positano, 27 ottobre 2003: "Questa estate abbiamo seguito con apprensione i problemi di Capri che le cronache ci hanno così ampiamente descritto e documentato: arriveremo anche noi a dover considerare di installare telecamere di sorveglianza sul nostro territorio?"

Inserito da (PNo Editorial Board), martedì 16 gennaio 2024 18:28:50

Una missiva inoltrata alle istituzioni - in primis al Presidente della Giunta Regionale Campana, all'Assessore Regionale ai Trasporti e al Sindaco del Comune di Positano - dall'Associazione Provinciale Albergatori Salerno datata 27 ottobre 2003 in merito ai "problemi legati alla ristrutturazione ed all'utilizzo della banchina di Positano".

Gli albergatori chiedevano di ridimensionare gli arrivi e le partenze dal molo ("74 passaggi al giorno, nell'arco di 12 ore significano un arrivo o una partenza ogni dieci minuti circa"), che fosse "istituita una tassa di sbarco per ogni passeggero in transito da destinare al Comune di Positano per la realizzazione ed il mantenimento di servizi essenziali alla collettività", e che "che per l'approdo di Positano venga trovata altra idonea sistemazione lontano dal centro abitato e dalle spiagge adibite alla balneazione".

Cosa è stato fatto a distanza di più di 20 anni? La vivibilità è migliorata?

Intanto a questi interrogativi si aggiunge anche lo scetticismo sulla prossima stagione turistica che potrebbe non bissare i numeri record registrati quest'anno, anche causa di aumenti incontrollati dei prezzi a fronte di servizi, come trasporti e sanità, percepiti come non all'altezza della Divina.

Di seguito il testo integrale della lettera datata 27 ottobre 2003.

Con il presente documento gli albergatori ed operatori turistici di Positano desiderano portare all'attenzione degli Enti responsabili della gestione del territorio la propria preoccupazione per il futuro turistico di Positano, difatti esso rischia di essere insanabilmente pregiudicato da un incontenibile e devastante afflusso di persone via mare e via terra che ne paralizzano l'articolazione e la funzionalità.

Gli eventi di questa stagione turistica 2003 hanno messo a dura prova la nostra cittadina mettendo in crisi l'equilibrio turistico di un sistema ricettivo che si è sviluppato nel corso di decenni di lavoro e che basa il Suo successo su elementi molto semplici ma estremamente efficaci e delicati. Questi elementi sono gli stessi che un depliant della Azienda di Soggiorno di Positano reclamizzava negli anni 50 e cioè, Mare, Sole e Silenzio, a queste qualità si sarebbe inoltre potuto aggiungere anche Sicurezza e Cultura ma all'epoca erano doti talmente naturali da essere scontate.

Oggi queste sono le risorse che costituiscono la ricchezza del nostro territorio e saranno qualità sempre più rare, ricercate e determinanti nel successo di una località turistica rispetto ad un'altra.

E' quindi facile intuire e stabilire quali siano le linee guida per il mantenimento e lo sviluppo del turismo nella nostra cittadina e nella Costiera Amalfitana in genere, in poche parole qualità della vita e dimensione umana dell'ambiente.

Questi devono certamente essere gli stessi principi che spingono le più attente Amministrazioni delle Città italiane a cercare di recuperare spazi cittadini da restituire ad una dimensione ambientale più vivibile.

A cosa andiamo incontro oggi è sotto gli occhi di tutti, un incontenibile affluenza dal mare e dalla terra con autobus e navi che per numero e dimensioni rendono la vita insostenibile e che se non controbilanciata da opportune misure che considerino Positano con lo stesso rispetto che si adotta per un Parco Nazionale, (vedi ad esempio il riconoscimento ricevuto da Positano dall'UNESCO quale Patrimonio dell'Umanità) ci porterà al progressivo degrado del nostro sistema con l'allontanamento di importanti flussi turistici vitali per la nostra economia, la perdita di produttività e la conseguente ripercussione a danno degli investimenti e dell'occupazione sarebbe inevitabile!

La richiesta che facciamo alle nostre Istituzioni non ha obiettivi grettamente protezionistici a vantaggio di qualche categoria né è tesa alla creazione di esclusive particolari ma non possiamo continuare ad assistere allo sfruttamento delle nostre preziose risorse ed investimenti a vantaggio di interessi economici, imprenditoriali, speculativi e spregiudicati, del tutto indifferenti alla nostra realtà sociale e che nulla hanno a che vedere con gli abitanti ed i lavoratori di Positano.

Ci domandiamo quale concertazione è stata fatta con le nostre rappresentanze imprenditoriali nel progettare "l'autostrada" piazzata nel cuore del nostro Paese? Le tanto declamate "sinergie" tra pubblico e privato sono state attivate unicamente tra l'Amministrazione Regionale e le compagnie di navigazione! Vi sembra democrazia questa?!

A tutto il mese di agosto abbiamo avuto ben 37 navi in partenza dal molo di Positano che significano altrettante in arrivo per un movimento ufficiale (quindi per difetto) di 74 passaggi al giorno, nell'arco di 12 ore significano un arrivo o una partenza ogni dieci minuti circa. Solo per fare un paragone, la Vesuviana ha 78 treni in arrivo e in partenza tra Sorrento e Napoli che nell'arco delle 18 ore di servizio equivalgono ad un transito ogni 14 minuti! Quello che invece sconcerta è la carenza di collegamenti con la costa del Cilento dove esistono grandi spazi, chilometri di spiagge libere, veri porti e città con una immensa potenzialità turistica ancora inespressa ma dove invece non si investe abbastanza, la breve stagione turistica di quelle zone ne è la conferma.

Questa estate abbiamo seguito con apprensione i problemi di Capri che le cronache ci hanno così ampiamente descritto e documentato: arriveremo anche noi a dover considerare di installare telecamere di sorveglianza sul nostro territorio? Non sarebbe una bella conquista per la nostra civiltà dovervi ricorrere, il territorio sa difendersi da solo ma se è a dimensione umana!

Cosa dire poi della sicurezza! Tutto questo traffico va anche ad aumentare i rischi per la navigazione perché si è voluto creare un movimento così intenso nel cuore di un piccolo centro turistico quale è Positano, nel bel mezzo delle due spiagge principali del Paese adibite alla balneazione dove si interferisce con il via vai generato da piccole imbarcazioni a remi, fuoribordo, canoe, bagnanti, canotti, windsurf, moto d'acqua e quant'altro utile a galleggiare! Se succede una tragedia di chi è la responsabilità? Non dimentichiamo l'incidente capitato al catamarano della SNAV ARIES che il 4 luglio ha rischiato il naufragio per una falla provocata dall'aver risucchiato in un'elica le catene di due boe!

Vi è poi il conseguente inquinamento atmosferico, acustico e marino che inevitabilmente genera un simile traffico di grosse imbarcazioni! La collina intensamente abitata a monte del pontile viene quotidianamente investita da esalazioni di gas, rumore di motori, sirene e musica ad alto volume (tipo la motonave San Valentino ed i catamarani SNAV), negli alberghi e nelle pensioni prospicienti l'approdo sono gli ospiti di Positano a farne le prime spese! Gli aliscafi emettono ampie colonne di fumo nero mentre i catamarani Snav oltre le vistose emanazioni di gas hanno un inquinamento acustico paragonabile a quello di un Jet in manovra a terra!

Non è possibile continuare a sopportare un traffico di persone che nel mese di agosto ha avuto una media giornaliera di circa 1.600 passeggeri sbarcati e 1.700 imbarcati (movimento passeggeri come da dati ufficiali C.P.) quando non si ha nulla da offrire o che possa interessare ad un turismo pendolare. Tanto per citare qualche dato Positano può offrire solo 40 metri di battigia di spiaggia libera senza alcun servizio come docce o spogliatoi, non esistono bagni pubblici per cui la maggior parte del servizio è sopportato da decenni dalle toilette di un'unica azienda, non esistono spazi o giardini attrezzati a disposizione del pubblico dove ripararsi dal sole o eventualmente dalla pioggia.

Le spiagge limitrofe di Positano sono raggiungibili solo via mare con altre imbarcazioni e oltre la Chiesa Madre non esistono luoghi di interesse pubblico da visitare quali monumenti, musei, ville, o parchi di divertimento, la zona alta del Paese oltre le strette "vie" (quasi sempre scalinate) che si arrampicano su per la collina, non ha spazi o infrastrutture per un turismo pendolare.

Nelle ore di maggior afflusso persino il transito pedonale risulta difficoltoso visto che la larghezza media dei vicoli interni al Paese quando non sono scalinate, è di due metri scarsi, la centralissima Via del Saracino è larga m. 1,20 (i corridoi degli alberghi secondo la legge 626 devono avere una larghezza minima di 1,20 m.).

L'unica passeggiata alla spiaggia principale, Via del Brigantino, ha una larghezza utile al passaggio di circa due metri per una lunghezza di circa 60 metri e le sue panchine in cemento sono riparate dal sole dall'ombra ballerina offerta da quattro pini, persino la vicina piazzetta Vespucci è inospitale, sui circa 8 metri lineari disponibili di sedile in battuto di cemento, durante il giorno grazie all'energia solare è possibile cuocere ottime uova al tegamino!

Cosa dire poi dell'ultimo spazio a disposizione del pubblico, il Sagrato della Chiesa (circa 350 mq.) dove non è certo bello veder sostare sulle scale chi è in cerca di riposo o vuol mangiare il classico panino. Si assiste allora al "coraggioso" pellegrinaggio di molte persone che onestamente, non avendo trovato nulla di interessante si mettono alla fatidica ricerca di un luogo dove potersi appartare per fare il classico pic nic, oppure di un riparo dal sole in attesa della barca per il rientro a casa. Purtroppo questo turismo in queste condizioni è una nota stonata perché quelle persone, nell'ottica loro proposta da frenetici organizzatori turistici, non hanno realizzato niente se non la ricerca di un senso da dare ad una giornata che altrimenti sembrerebbe sprecata!

Queste sono le conseguenze che portano poi alle inevitabili, impopolari ed inutili ordinanze "antibivacco" che anche il Comune di Capri ha dovuto emanare per salvaguardare il decoro, la decenza e l'ordine pubblico dei luoghi. Non sarebbe meglio prevenire invece che cercare di curare senza speranza?

Una volta ristrutturato il molo con il previsto raddoppio con due pontili da 25 m. e 15 m. cosa già presentati alla Regione? Solo alla fine di questa estate vi è stato un tentativo di coinvolgimento verso la popolazione e la nostra associazione dovuto ad un nostro critico interessamento!

Le tanto declamate ragioni accreditate dalla Regione Campania nel progettare le Vie del Mare non hanno fatto altro che spostare i problemi di traffico, inquinamento e congestione dalle città a villaggi come Positano, in palese contrasto con quanto dichiarato lo scorso anno nelle "Linee Guida tracciate per lo Sviluppo Turistico della Regione Campania" dove si legge testualmente: "La strategia di marketing turistico della Regione Campania risponde a una logica di programmazione che prevede che le risorse territoriali vengano potenziate, collegate e gestite in funzione delle esigenze dei flussi turistici e delle caratteristiche naturali e antropiche del territorio, così da garantire uno sviluppo socio-economico e culturale assicurando la contemporanea preservazione delle risorse presenti".

Ottimi principi ma disattesi nei fatti che denunciano un incomprensibile contraddizione tra i principi tracciati dall'Assessorato al Turismo e quanto messo in atto dall'Assessorato ai Trasporti,

PERTANTO

per tutte le considerazioni fin qui fatte, noi sottoscritti dichiariamo il più ampio e fermo dissenso contro l'indiscriminato afflusso attualmente sopportato dal nostro Paese ed a tutela della vivibilità della nostra Cittadina, del Suo Turismo, dei Suoi posti di lavoro, dei Suoi investimenti e di tutti i relativi interessi economici indotti ed affinché siano i trasporti ad essere al servizio del Turismo e non il Turismo al servizio dei trasporti,

DICHIARIAMO

che il nostro Turismo non ha mai chiesto né ha bisogno degli interventi previsti dal Piano Integrato della Portualità Turistica del quale non si capisce quale sviluppo razionale ed ecocompatibile dovrebbe portare alla qualità del turismo, alla occupazione, alla sicurezza, agli investimenti ed al futuro di Positano se non ai chiari interessi nei cospicui finanziamenti regionali stanziati per le compagnie di navigazione,

CHIEDIAMO QUINDI

1) che per l'approdo di Positano venga trovata altra idonea sistemazione lontano dal centro abitato e dalle spiagge adibite alla balneazione.

2) che la gestione del molo se ristrutturato, venga affidata inderogabilmente al Comune di Positano e che la nostra Associazione sia responsabilmente interessata nella definizione delle linee da destinare alla nostra località turistica;

3) che il traffico marittimo tocchi Positano solo con le linee di collegamento relative alle destinazioni turisticamente più importanti della nostra costa ed isole con un massimo di 8 approdi giornalieri;

4) che sia vietata la navigazione e di conseguenza l'attracco a tutte quelle imbarcazioni obsolete che non rispettano le norme sull'inquinamento ambientale e sulla sicurezza;

5) che sia vietato l'utilizzo di imbarcazioni con una capacità di carico superiore ai 200 passeggeri;

6) che sia vietato l'uso di segnalazioni acustiche, musica e altoparlanti per spiegazioni di tour guidati entro 350 metri dalla costa o dalla linea del bagnasciuga;

7) che sia istituita una tassa di sbarco per ogni passeggero in transito da destinare al Comune di Positano per la realizzazione ed il mantenimento di servizi essenziali alla collettività quali bagni pubblici, pulizia degli arenili e del mare, pulizia della Città, mantenimento di un presidio medico attrezzato per tutta l'estate, acquisto di arredo urbano (ad es. panchine, cestini per i rifiuti, corrimano per le innumerevoli scale, zone verdi ecc.);

Si confida che gli Organi responsabili delle Istituzioni in indirizzo adottino nelle rispettive competenze ed occorrendo, d'intesa tra di loro i provvedimenti adeguati ad affrontare la preoccupante e delicata situazione che investe tutta la comunità.

Nel frattempo, nell'attesa di un positivo riscontro, si resta a disposizione per ogni altro utile chiarimento e s1 resta in attesa di conoscere le determinazioni delle Amministrazioni in epigrafe indicate in riscontro al procedimento amministrativo attivato con la presente istanza, tanto nel rispetto dei termini fissati dalla Legge n° 241/90.

Distinti saluti,

APAS Sez. di Positano

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