CronacaVilletta abusiva sulla spiaggia di Casal Velino. Soprintendenza: «Va abbattuta»

Ma lo Stato dov'è?

Villetta abusiva sulla spiaggia di Casal Velino. Soprintendenza: «Va abbattuta»

Questa bruttura, un nuovo scandalo tutto italiano, è destinato a diventare un simbolo nella lotta all’abusivismo edilizio nei luoghi tutelati, patrimonio mondiale dell’umanità per l’UNESCO

Inserito da (redazionelda), sabato 20 marzo 2021 12:20:59

Un villetta in riva al mare è il sogno di tutti. E i sogni vanno realizzati. Non come ha fatto il proprietario della struttura edificata sulla spiaggia di Casal Velino, nel paesaggio incontaminato del Cilento. Proprio sotto l'antica Torre di Velia si erge un edificio abusivo, di dubbio gusto, che si sviluppa su due livelli, circondata da scogliera artificiale di frangiflutti di protezione, a occuare e spezzare il litorale. Roba da non credere: un vero e proprio scempio, perpretato su area demaniale.

La struttura è stata sequestrata circa vent'anni fa dalla Sezione Operativa Navale della Guardia di Finanza di Salerno che accertarono danni all'erario. In tutti questi anni gli enti preposti (Comune di Casal velino in primis) non hanno ancora provveduto all'esecuzione dell'abbattimento dell'assurda costruzione, una scatola di fiammiferi in riva al mare.

Come scrive il quotidiano "La Città" oggi in edicola, l'architetto Eleonora Sciré, responsabile dell'Area Funzionale VI della Soprintendenza Beni Architettonici e Paesaggistici di Salerno e Avellino, ha puntato i riflettori sulla bruttura, chiedendo come mai non sia stata ancora demolita e ripristinato lo stato dei luoghi.

Questa bruttura è destinata a diventare un simbolo nella lotta all'abusivismo edilizio nei luoghi tutelati, patrimonio mondiale dell'umanità per l'UNESCO. Ma lo Stato dov'è?

«E’ un abuso che da decenni sfregia la costa cilentana, proprio sotto la nota Torre di Velia inserita nell’omonimo parco archeologico, ma che, inspiegabilmente, non si riesce a far demolire», spiega il funzionario a La Città.

«Un costruito che grazie a massicce opere di difesa sui tre lati, resiste arrogantemente alla forza del mare nel quale da vari anni, oramai, si addentra. La "casa nell’acqua" è una costruzione privata che impatta in modo particolarmente negativo nel paesaggio rappresentando un ostacolo fisico e percettivo, interrompendo bruscamente la continuità dell’arenile e ledendo la vista dei quadri naturali altrimenti godibili», aggiunge la Scirè in una nota.

«La proprietà ha presentato un’istanza di condono per il solo fabbricato, d’altronde una qualsiasi richiesta di sanatoria è improponibile per la massicciata che la circonda. - aggiunge Sciré –. Le autorizzazioni paesaggistiche rilasciate dal Comune di Casal Velino sul condono sono state più volte annullate da questa Soprintendenza le cui motivazioni, seppure dopo lunghi anni di contenziosi, sono state riconosciute fondate e valide dal Tribunale Amministrativo Regionale della Campania, sezione di Salerno, con sentenza del 2010 e, quindi, dal Consiglio di Stato con la sentenza del 2018».

La casa nonostante ciò rimane lì e sulla vicenda pare sia calato il silenzio. Non della Soprintendenza: «Tale scempio non può essere tralasciato, né dimenticato perciò è importante – ha aggiunto la responsabile – che la Soprintendenza perseveri nel proprio operato così da ridare il giusto decoro e la bellezza ai luoghi».

Fonte: La Città

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