CronacaMorì travolta da un'onda a Praiano, chiesto risarcimento da 3,5 milioni. Sindaco a processo

Mariangela Calligaro, la turista di Belluno di 55 anni

Morì travolta da un'onda a Praiano, chiesto risarcimento da 3,5 milioni. Sindaco a processo

Secondo il sostituto procuratore Roberto Penna le responsabilità del sindaco sono collegate al fatto che mancava il cartello che vieta di passeggiare nei pressi de La Praia in caso di mare agitato

Inserito da (redazionelda), martedì 20 aprile 2021 15:43:28

Partirà il 17 giugno a Salerno il processo per la morte di Mariangela Calligaro, la turista di Belluno travolta da un'onda anomala sulla scogliera di Praiano il 2 gennaio 2017.

Il sindaco di Praiano, Giovanni Di Martino, rinviato a giudizio con l'accusa di omicidio colposo. Secondo il sostituto procuratore Roberto Penna le responsabilità del sindaco - in quanto tutore della pubblica incolumità - sono collegate al fatto che mancava il cartello che vieta di passeggiare nei pressi de La Praia in caso di mare agitato. Cartello che, se posizionato sul tratto che collega via Mareterra alla Statale 163, è invece assente - come invece previsto per obbligo di legge - dall'altra parte della strada. E questo, secondo il sostituto Penna, potrebbe aver indotto in errore la comitiva di turisti. La donna veneta di 55 anni perse la vita dopo essere stata risucchiata in mare da un' onda assassina mentre passeggiava col marito e una coppia di amici in uno degli angoli più suggestivi di Praiano.

Esattamente lungo via Terramare. Era assieme al marito e ad una coppia di amici quando un'onda li ha risucchiati salvando soltanto il coniuge della sua amica. L'uomo, rimasto sulla terraferma ha allertato i soccorritori. Mentre l'altra donna riuscì ad aggrapparsi ad una boa, la Calligari e il marito furono trascinati a largo. La guardia costiera di Amalfi recuperò il corpo della donna apparentemente privo di sensi, e il marito.

La Calligaro era ancora viva ma le sue condizioni erano disperate tant'è che le manovre rianimative fatte a bordo dell'ambulanza non servirono a tenerla in vita. Ora la famiglia chiede un risarcimento da 3,5 milioni di euro.

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