CronacaMarcia della pace Perugia-Assisi, «La cura è il contrario dell’indifferenza»

Marcia della pace Perugia-Assisi, «La cura è il contrario dell’indifferenza»

La pace reale e duratura è possibile solo a partire da un’etica globale di solidarietà e cooperazione

Inserito da (redazionelda), domenica 10 ottobre 2021 17:06:58

di Padre Enzo Fortunato

La sessantesima marcia della pace da Perugia ad Assisi è dedicata alla «Cura come nuovo nome della pace». Questo magnifico popolo in cammino ci dice insomma che la cura è il mezzo attraverso il quale possiamo pervenire alla pace. Perché se è fondamentale ripensare la politica e l'economia in forme più solidali, è altrettanto fondamentale rivolgere agli esseri umani quell'attenzione premurosa e partecipe che chiamiamo normalmente cura. L'aver cura è una forma della misericordia ed è ciò che trasforma l'altro in un fratello. Ecco perché, in un discorso ai giovani a Tokio del 25 novembre 2019, Papa Francesco esclamò: «Quanto ha bisogno la nostra famiglia umana di imparare a vivere insieme in armonia e pace!».

Ed è nella Fratelli tutti che si propone l'idea della cura che tende ad armonia e pace: «È possibile desiderare un pianeta che assicuri terra, casa e lavoro a tutti. Questa è la vera via della pace, e non la strategia stolta e miope di seminare timore e diffidenza nei confronti di minacce esterne. Perché la pace reale e duratura è possibile solo a partire da un'etica globale di solidarietà e cooperazione». La cura è proprio questa etica di solidarietà e cooperazione che spesso viene ritenuta utopia. Francesco ci dice che non lo è. Dobbiamo fare in modo che non lo sia. Pensiamo alla triste alternativa: senso di impotenza e timore del futuro sono l'effetto dell'insicurezza che provano gli uomini costretti a un perenne conflitto fra di loro (guerre vere e proprie, guerre economiche, guerre di religione). Quando ci si sente in guerra si finisce amaramente per adeguarsi al triste adagio mors tua, vita mea. Che è il contrario dell'etica della reciprocità, è la vittoria di una guerra permanente. La pandemia che stiamo vivendo ha accentuato le passioni tristi e i contrasti.

Noi tutti dobbiamo sforzarci di uscire dalla logica del conflitto, del potere che valuta solo in base alle esigenze economiche e all'opportunità del momento. La marcia della pace ci ricorda che di giorno in giorno, a tutti i livelli della nostra vita, dovremmo sempre essere in cammino verso la pace. Ad Assisi il popolo di Papa Francesco. Ad Assisi una marcia che grazie all instancabile lavoro del coordinatore Flavio Lotti è diventata patrimonio di tutti.

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