CronacaCosta d'Amalfi, sequestri a piscine d'alberghi: operazione in corso. Prossimo obiettivo scarichi villette sulla costa

Costa d'Amalfi, sequestri a piscine d'alberghi: operazione in corso. Prossimo obiettivo scarichi villette sulla costa

Inserito da (redazionelda), giovedì 3 agosto 2017 10:06:22

Il sequestro della piscina eseguito ieri mattina presso il noto albergo di Amalfi dai Militari della Capitaneria di Porto di Salerno è soltanto l'ultimo (in ordine di tempo) dei provvedimenti emessi dal Giudice per le Indagini preliminari del Tribunale di Salerno, su conforme richiesta della Procura della Repubblica. Nel mirino di Capitaneria di Porto, Carabinieri del Noe e Guardia di Finanza soprattutto piscine e lavanderie d'alberghi, la cui presenza all'interno delle strutture di lusso disseminati sulla costa tra le più belle al mondo, può determinare una grave alterazione delle acque reflue prodotte se non rattate correttamente.

Il provvedimento, il terzo consecutivo dal 28 luglio scorso, scaturisce da una più ampia inchiesta relativa alla verifica del rispetto della normativa ambientale da parte di strutture ricettive che, in alcuni casi, smaltiscono in maniera illegittima i reflui, incidendo in maniera significativa sul livello di inquinamento marino riscontrato a seguito di specifiche indagini effettuate alla fine del maggio scorso e che hanno già portato al recente sequestro della piscina di un albergo di Positano e quella di un complesso alberghiero di Amalfi. Intanto tremano altre attività alberghiere della Costiera, almeno sette. Per alcune di queste già nella giornata potrebbero esservi nuovi provvedimenti di sequestro.

L'attività della Procura della Repubblica presso il tribunale di Salerno prosegue l'incessante lavoro d‘indagine avviato, per espressa volontà del procuratore Corrado Lembo, nel 2015 e che nel febbraio dello scorso anno ha portato al sequestro della maggior parte degli impianti di trattamento delle acque reflue della Costiera, da Praiano ad Amalfi, passando per Ravello, Maiori, Erchie e Cetara, con una ventina indagati tra sindaci, amministratori, tecnici comunali e dirigenti dell'Ausino.

Strutture obsolete, vasche di decantazione che non rispettavano (e non rispettano) le vigenti normative in materia di depurazione. Oggi sotto la lente d'ingrandimento le piscine e le lavanderie con i loro scarichi nocivi: non è da escludere che l'inchiesta possa concludersi con i controlli alle ville della costa, la maggior parte delle quali edificate in maniera abusiva e che, prive di impianti fognari, sversano le acque reflue direttamente in mare.

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