ChiesaAmalfi, si prega per canonizzazione di Mons. Marini. La sua opera dopo disastro del 1924

Amalfi, si prega per canonizzazione di Mons. Marini. La sua opera dopo disastro del 1924

Inserito da (redazionelda), mercoledì 13 novembre 2019 23:12:44

AMALFI - Prima di chiedere alla Conferenza Episcopale Campana l'autorizzazione ad aprire il processo di canonizzazione di monsignor Ercolano Marini, l'arcivescovo Orazio Soricelli ha convocato, per sabato prossimo, 16 novembre, alle 18,30, nella Cattedrale di Sant'Andrea, la Chiesa di Amalfi - Cava de' Tirreni per chiedere al Signore di dare ad essa un segno della sua santità. E' infatti necessario un miracolo per vedere Ercolano Marini elevato agli onori dell'altare.

«Di qui la necessità che tutti preghiamo - esorta don Luigi Colavolpe, postulatore della causa -. Perciò, sarebbe bello e significativo, se fossimo in tanti ad accogliere questo invito, perché strappare questa grazia sarebbe per i nostri paesi un dono meraviglioso di cui si spera che si avvantaggino soprattutto le nuove generazioni.

Il tempo, purtroppo, tutto cancella inesorabilmente, ma noi non possiamo dimenticare chi per trenta anni "si è immolato" per il bene della Costiera e di tutti i paesi della Diocesi».

Don Luigi si rifà poi alla mareggiata della scorsa notte che «ci ha richiamato alla memoria l'opera amorosa, che Egli svolse in occasione del disastro del 26 marzo 1924, di cui ci ha lasciato un ricordo in una delle sue Lettere Pastorali: "il turbine, geloso della divina bellezza di questa plaga incantata, è passato, infuriando sulla nostra città e sul versante di occidente, deturpando le vigne, diroccando le case, decimando le vite... La grave sventura mi ha gettato in un mare di angoscia. Tutti gli strappi, tutti i gemiti, tutto le lacrime si sono ripercosse nel mio cuore". In quell'occasione, stando alla testimonianza del Commissario del Governo del tempo, fu "la nobile figura dell'amato Pastore ad accorrere con zelo e coraggio per rincuorare con l'Opera e la parola i sui figli doloranti": da Amalfi, che "aveva visto tuffarsi nel suo bel mare la parte più affascinante del giardino dell'Hotel Cappuccini", a Positano dove "non c'era più la parte più bella con i suoi agrumeti sempre in gioia di verde, con i suoi pacifici olivi e con i suoi noci secolari dalle braccia tese nel terso e abbagliante azzurro del suo cielo di perle". Da Vettica Minore diventata" come un campo di messe matura, su cui è passata la falce del mietitore" a Vettica Maggiore, che "è a lutto e piange" per poi finire a Praia, diventata "una tomba": "in quella vibrante arteria di pescatori ora si va solo per versare lacrime, per inginocchiarsi e per singhiozzare una prece sopra i cadaveri, che si dissotterrano". E lì, su quelle rovine Egli "rimane impietrito dal dolore". Non erano, perciò, parole di adulazione quelle a lui scritte dal Ministro della Marina: "Con intima soddisfazione ho ammirato l'Opera paterna e di umana pietà, che V.E. ha spiegato nella luttuosa circostanza a pro dei colpiti, la cui sventura è stata moralmente e materialmente confortata dall'opera alacre e dalla pietosa parola dell'instancabile Pastore" (Thaon de Revel).

Veramente vale la pena conoscere la storia di questo grande pastore, che è di insegnamento per tutti. Al termine della Messa, sarà, perciò, distribuita una nuova sua biografia scritta da don Luigi Colavolpe per ottemperare alle norme, che regolano la causa dei santi. Porta il titolo "Ercolano Marini, arcivescovo di Amalfi, il cantore del Mistero Augusto della SS.Trinità". E' stata data egregiamente alle stampe dalla Tipografia De Luca, che, in omaggio al santo arcivescovo, fin quando è stata ad Amalfi sempre si è pregiata del titolo di "Tipografia Arcivescovile"».

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