AttualitàVivere in positivo per evitare le malattie. Le raccomandazioni della Scuola Medica Salernitana

Vivere in positivo per evitare le malattie. Le raccomandazioni della Scuola Medica Salernitana

Inserito da (redazionelda), lunedì 21 gennaio 2019 10:21:35

di Raffaele Ferraioli*

Il "Regimen Sanitatis" di ippocratica memoria è stato applicato per secoli come un vero e proprio trattato di medicina, pur non essendo un testo ufficiale. La regola fondamentale che lo ispira prescrive di mantenere l'equilibrio dei quattro umori del corpo, allo scopo di conservare un buono stato di salute. L'umore è strettamente correlato alle malattie e queste vanno curate con il ripristno dell'equilibrio perduto.

A tal proposito consiglio la lettura di un bestseller mondiale intitolato "Guarisci il tuo corpo", nel quale vengono individuate le cause mentali delle malattie e la relativa soluzione metafisica per superarle Giunto alla sessantasettesima edizione, questo libro, scritto da Louise L.Hay, è uno strumento utile per assumere un atteggiamento mentale positivo verso la vita e vincere qualsiasi malattia fisica.

Gli ippocratici salernitani già tanti secoli fa invitavano a non ricorrere continuamente ai medici di affrontare le malattie, originate dalle nostre esperienze di vita e, per conseguenza, curabili ritrovando l'armonia interiore del nostro organismo.

Per mantenersi in buona salute è consigliabile vivere in positivo, a colori. Fare lunghe passeggjate, dormire a sufficienza, curarsi con le erbe, i salassi, i diuretici, i purganti, l'igiene personale. Molto importante viene considerata l'Uroscopia e nel "Trattato de Urinis" vengono elencati venti colori diversi di urina, ognuno sintomatico di una diversa malattia.

Assai intriganti sono le "raccomandazioni" per i medici, tenuti a "non farsi tentare dalla bellezza femminile, ad astenersi dal guardare la moglie o la figlia del malato, rispettare il segreto professionale e non rivelare le confidenze del paziente".

Interessanti appaiono alcuni "consigli pratici": per il mal di testa ungere la fronte di olio di pioppo o di rosa oppure fare un pediluvio in acqua tiepida con foglie di papavero; contro l'insonnia sciogliere oppio con latte di donna e zafferano e con questo unguento cospargere le orecchie e l'interno delle narici fino a starnutire.

Questa breve divagazione non ha altra pretesa se non quella di riscoprire quell'immenso patrimonio di cultura ippocratica per troppo tempo trascurato. I percorsi di conoscenza da compiere non servono a soddisfare semplici bisogni di erudizione, quanto a risolvere, se è possibile, problemi di salute, sia di chi ancora la conserva, sia di quelli che l'hanno perduta. Basterebbe già questo per giustificare questa ricerca.

*sindaco di Furore

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